“Il virus circola ancora e abbiamo di fronte a noi mesi non facili. Io sono convinto che troveremo le soluzioni adeguate e che la scienza ci farà vincere questa battaglia. Ma ancora c’è una situazione che va gestita con la massima attenzione. Ci attendono dei mesi di resistenza”. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervenuto a ‘Frontiere-Festival di Salute’ del Gruppo editoriale Gedi-Repubblica.
“A scuola a decidere su tamponi e misure deve essere l’autorità sanitaria. Questa è la sfida più importante perché chiudere le scuole è stata la scelta più difficile ma ora dobbiamo continuare sulla linea della prudenza”, ha precisato Speranza aggiungendo che il ministero è al lavoro per aumentare la capacita di fare tamponi. “Siamo cresciuti, siamo stati i primi ad usare test antigenici, usati negli aeroporti, e stiamo immaginando di usarli anche fuori da aeroporti e scuola, può essere una risposta importante. Stiamo sperimentando anche test salivari. Obiettivo per questi mesi di resistenza è rafforzare la nostra capacità di tracciare. No al panico e non improvvisiamo ma fidiamoci di medici e personale sanitario”.
Il ministro poi ha invitato a vaccinarsi contro l’influenza: ‘Dico a tutti di vaccinarsi perché quest’anno è ancora più importante ed ottobre è il mese giusto per iniziare. Alle regioni è arrivato il 70% in più di dosi rispetto allo scorso anno’.
“Ho detto che ci vorranno sei mesi per vedere la luce – ha aggiunto il ministro – ma questo non vuol dire azzerare il virus: all’inizio ci saranno poche dosi di vaccino e la scelta per l’Italia è che i primi ad essere vaccinati saranno medici e operatori sanitari e poi i fragili e gli anziani”. “Ci sono due partite: il vaccino e le cure ed anche per queste l’Italia è dentro la sfida. Al Toscana Life Science – ha sottolineato – si sta lavorando a promettenti anticorpi monoclonali ma saranno necessarie tutte le verifiche. Sui farmaci e vaccini saremo rigorosissimi”. “Le armi in campo cominciano ad essere tante e voglio dare un messaggio di ottimismo perché ancora è dura, e ci attendono mesi di resistenza, ma alla fine – ha concluso – la battaglia la vinceremo”.