«A gennaio ero certo che avremmo perso. Tutti i sondaggisti mi davano giù, anche se la mia gente mi teneva su. Quando tutti (i sondaggi, ndr) sono unanimi e quando qualche errore, anche pesante, l’hai compiuto e quando la tua coalizione assume con goduria atteggiamenti tafazziani, cosa vuoi che uno pensi? Qui perdo e la fifa sale». Lo afferma in una intervista a Il Fatto Quotidiano, il riconfermato presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, a proposito dell’esito delle elezioni regionali.
Quanto al suo principale sfidante, considerato da alcuni un deja vu, sottolinea che «Fitto era il migliore candidato che il centrodestra avesse nel paniere». Circa il numero enorme di liste messo insieme nella sua coalizione, Emiliano lo considera un valore. «La mia maggioranza è larga, utilmente allargata oltre i confini di un singolo partito», sottolinea. «Ho dato dignità e nuova forma a questa coalizione». Emiliano evidenzia il ruolo del suo predecessore Nichi Vendola che lo ha sostenuto. «Malgrado avesse nei miei confronti delle riserve, si è speso per me. Un atto di generosità imprevedibile, che saluto col cuore». Poi evidenzia che «la vittoria è sonante, piena, densa, non confrontabile con altre del mio passato».
Infine sul Pd dice: «Non sono più iscritto al Partito democratico ma so quanto sia importante e quanto rilevante sia divenuta la figura di Zingaretti. Accusarmi di allargare il campo del centrosinistra significa non avere senso di ciò che significa governare. Ascoltare, coinvolgere, aprire le porte, convincere».