Torna libero l’ex giudice del Consiglio di Stato Francesco Bellomo. Il gup del Tribunale di Bari Annachiara Mastrorilli ha accolto l’istanza dei difensori di Bellomo, sostituendo la misura cautelare degli arresti domiciliari con quella meno afflittiva del divieto di avvicinamento. Lo ha deciso nell’ambito dell’udienza preliminare al termine della quale Bellomo è stato rinviato a giudizio per atti persecutori.
Sempre nel corso della stessa udienza il gup ha rinviato a giudizio l’ex giudice del Consiglio di Stato Bellomo per il reato di atti persecutori (riqualificato rispetto all’originaria accusa di maltrattamenti) su due donne, ex borsiste della sua Scuola di Formazione per la preparazione al concorso in magistratura ‘Diritto e Scienza, alle quali avrebbe imposto anche dress code. Il processo inizierà il 3 dicembre 2020 dinanzi al Tribunale monocratico. Il gup del Tribunale di Bari Annachiara Mastrorilli, al termine dell’udienza preliminare nei confronti dell’ex giudice del Consiglio di Stato Francesco Bellomo, ha rinviato a giudizio anche l’ex pm di Rovigo Davide Nalin, accusato di concorso nei maltrattamenti su alcune ex borsiste della Scuola di Formazione per la preparazione al concorso in magistratura ‘Diritto e Scienzà. È stata stralciata la posizione dell’avvocato barese Andrea Irno Consalvo, organizzatore dei corsi all’interno della Scuola, accusato di false informazioni al pm per aver «taciuto quanto a sua conoscenza» sui rapporti tra Bellomo e le corsiste. Il giudice, come già avevano fatto il Riesame e la Corte di Cassazione in fase cautelare, ha riqualificato in violenza privata l’accusa di estorsione contestata a Bellomo e ha dichiarato il non luogo a procedere per questo reato per intervenuta prescrizione. L’accusa era relativa ad un episodio del 2011 ai danni di un’altra ex corsista, per averla costretta a lasciare il lavoro in una emittente locale. (Ansa)