La firma di un contratto per il rilancio dell’agricoltura. È quanto è stato chiesto, questa mattina da Confagricoltura Puglia ai candidati alla presidenza della Regione in occasione di un incontro ospitato da Villa De Grecis, a Bari. Un invito a cui hanno risposto positivamente il presidente uscente della Regione Puglia, Michele Emiliano – impossibilitato a prendere parte all’incontro per impegni concomitanti – il candidato per il centrodestra Raffaele Fitto, la candidata del M5S Antonella Laricchia e il candidato di Italia Viva Ivan Scalfarotto.
“Quello che abbiamo chiesto di sottoscrivere ai candidati alla presidenza della Regione è un impegno con tutti gli agricoltori della Puglia per rilanciare il settore – spiega il presidente regionale di Confagricoltura Luca Lazzàro – cinque impegni concreti che riteniamo fondamentale portare a termine durante la prossima legislatura, per sostenere un comparto economico che rappresenta nella nostra regione una importantissima fetta di Pil ed è strategico per il futuro economico e sociale del territorio e dell’intero Paese. Gli agricoltori pugliesi sono stati a lungo trascurati – ha concluso Lazzàro – è arrivato il momento di sostenerli e valorizzarli”.
Cinque i pilastri fondamentali su cui si basa il documento, che, in effetti, parte dal riconoscere l’attuale condizione di fragilità del comparto: primo punto le infrastrutture, con le proposte di potenziamento del settore idrico, di realizzazione di un piano di investimenti per la digitalizzazione delle aree rurali e di un programma dedicato all’ambiente attraverso la diffusione dell’utilizzo delle energie rinnovabili da fonti agricole. A seguire, l’annoso tema della Xylella, con una ricostruzione del territorio a partire dall’eradicazione di tutte le piante infette e la realizzazione di un piano di riconversione e riutilizzo agricolo e forestale di tutte le aree affette da Xylella, che funga da “Libro verde per il rilancio del Salento”. Ancora, il Piano di Sviluppo Rurale, con priorità alle misure destinate agli investimenti strutturali e ai giovani, l’aumento della dotazione delle risorse destinate alle aziende agricole e una nuova programmazione che parta dalle imprese maggiormente competitive sul mercato e assicuri maggiore occupazione.
Quarto punto oggetto del contratto è la Politica Agricola Comune (PAC), con l’attivazione di un ufficio studi regionale dedicato alla revisione della politica agricola comune in direzione di scelte comunitarie volte alla tutela delle colture mediterranee che garantiscono occupazione, sviluppo e difesa dell’ambiente. Infine, il documento si concentra sulla realizzazione di un piano di ricostruzione, ristrutturazione e adeguamento del Dipartimento Agricoltura, prevedendo il potenziamento e la riqualificazione delle risorse umane.
Temi nevralgici e sicuramente complessi, come ricordato dallo stesso candidato del centro-destra, Raffaele Fitto, che ha dichiarato “Non posso fare promesse proprio perché conosco la complessità di questi temi, ma credo fortemente nella riapertura del dialogo con la categoria. Dati alla mano, possiamo oggi dire che la più grande calamità per il settore è stata l’attuale giunta regionale – ha proseguito Fitto – di qui la necessità di ripristinare un tavolo di lavoro con tutti gli attori che, in questi anni, sono stati inascoltati. Firmo, dunque, non per circostanza, ma con piacere e cognizione, perché questo contratto è una disamina corretta di quanto dovrebbe accadere”. Il candidato di centro-destra ha sottolineato, inoltre, l’importanza di nuovi investimenti finalizzati all’innovazione e della riapertura di un dialogo con Bruxelles per la modifica delle risorse del Piano di Sviluppo rurale.
Punti, questi ultimi, ripresi anche dalla candidata del Movimento 5 Stelle, Antonella Laricchia, che ha battuto, in particolar modo, sulla necessità di incentivare l’internazionalizzazione delle aziende agricole pugliesi: “In questo settore la Puglia è al primo posto in molte classifiche legate alla produzione, ma poi scende all’interno di quelle legate all’import-export – ha spiegato Antonella Laricchia – Veniamo superati da regioni che registrano dati di produzione decisamente più bassi e questo ci dice che dobbiamo investire molto sull’internazionalizzazione delle nostre imprese e dei nostri prodotti. Io sottoscrivo con molto piacere questo impegno e sono contenta che Confagricoltura Puglia abbia voluto approfondire queste tematiche – ha proseguito – perché questo atto formale spinge ad una consapevolezza maggiore. Aver speso nel 2020 poco più del 30% dei fondi europei – ha concluso la candidata – è stato un errore imperdonabile, che ci impone come prioritaria quella di recuperare quelle risorse e chiederci come spenderle, anche guardando alle proposte delle associazioni di categoria”.
Terzo intervento della giornata, quello di Ivan Scalfarotto, candidato presidente della Regione Puglia con il partito Italia Viva: “Sono un figlio adottivo di questa terra in cui la parola agricoltura è sinonimo di Puglia stessa – ha dichiarato Scalfarotto – una terra dove occorre utilizzare al meglio le risorse anche superando la logica dei bandi e studiando le caratteristiche di coloro che hanno diritto a ricevere i fondi a disposizione. Agli imprenditori del settore promettiamo vicinanza – ha proseguito il candidato – ma chiediamo, al contempo, di esercitare la responsabilità sociale di impresa e basare le aziende sulla valorizzazione delle risorse umane e sulla tutela dell’ambiente. Veniamo da anni di gravi errori e omissioni da parte dell’amministrazione regionale uscente – ha concluso Scalfarotto – Quello di oggi è un ottimo modo per provare a ricominciare, per tornare ad occuparci di una materia così importante.