“Da questo focolaio aziendale, in tutto, sono emersi una settantina di casi residenti a Polignano. Su una popolazione di quasi 18.000 abitanti”. Lo scrive Pierluigi Lopalco, il coordinatore scientifico della task force della Regione Puglia per l’emergenza Covid 19 sul caso della catena di contagi iniziata lo scorso 5 settembre e 108 lavoratori positivi.
“Il primo caso registrato nell’azienda di Polignano è del 5 settembre – aggiunge Lopalco -. Si tratta di un dipendente sintomatico che si rivolge al proprio medico di base: eseguito tampone, esito positivo. Il 7 settembre, lunedì, il Dipartimento di Prevenzione della Asl di Bari dispone il prelievo con tampone di 159 dipendenti dell’azienda. L’8 emergono 78 casi di positività. Il 9 vengono effettuati altri 114 test per un totale di 273 tamponi di cui 108 sono risultati positivi”.
“Mercoledì 9 il Dipartimento di Prevenzione, con l’aiuto della protezione civile, allestisce una tenda attrezzata ad ambulatorio per prelievi tampone nella zona dello stadio di Polignano. Nel frattempo, tutti i contatti stretti o familiari dei positivi vengono posti in isolamento.
Da mercoledì 9 a venerdì 11 presso la tenda di Polignano sono stati eseguiti 338 tamponi da cui risulteranno ulteriori 13 positivi. Nel frattempo, a seguito di un’ispezione all’interno dell’azienda, eseguita da Dipartimento di Prevenzione, è stato disposto il prelievo con tampone da altri 200 dipendenti che appartengono al ciclo della raccolta alimentare, quindi esterni allo stabilimento”.
“Il lavoro degli operatori della prevenzione, nel caso Polignano, è andato oltre i link epidemiologici. Per lunedì è già pronto un altro presidio sempre in zona stadio per raddoppiare le linee di prelievo di tamponi. E’ stata data una risposta a tutte le richieste con turni di lavoro degli operatori sanitari dalle 9 alle 20:30. Da questo focolaio aziendale, in tutto ad oggi, sono emersi una settantina di casi residenti a Polignano. Su una popolazione di quasi 18.000 abitanti”.
“Eppure, assistenti sanitari, medici e infermieri che sono intervenuti sul posto hanno purtroppo raccontato di minacce e perfino aggressioni da parte di cittadini che hanno violato l’isolamento, presentandosi alla tenda, e pretendendo di essere sottoposti a tampone. Sugli organi di stampa sono state riportate lamentele da parte dei cittadini che non ricevevano la risposta all’esame dopo tre giorni (72 ore). Oltre a numerosi racconti aneddotici di panico fra i cittadini di Polignano”.