«L’ortofrutta pugliese va messa al centro del Patto per l’Export, perché le esportazioni di ortofrutta pugliese in Germania, Regno Unito e Russia hanno registrato un calo del 21% nei primi 3 mesi del 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, come effetto della Brexit e dell’embargo russo: un trend negativo già registrato nel 2019 e che si è aggravato a causa del Covid». Lo afferma Coldiretti Puglia, in occasione della Macfrut Digital, la tre giorni dedicata al mondo dell’ortofrutta.
«Vanno aperti nuovi mercati esteri – sottolinea Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia – per creare sbocchi commerciali per l’ortofrutta della Puglia dove si produce il 74% di uva da tavola a livello nazionale, oltre ad altri primati nel segmenti ortaggi e frutta». Per Muraglia, occorre la «promozione di un progetto ‘Ortofrutta italianà attraverso il quale vengano sponsorizzati i prodotti a marchio Italia sui mercati europei e non, così come sta facendo la Spagna e la Francia». «Il settore ortofrutticolo non ha beneficiato – prosegue Muraglia – dell’esonero per i primi sei mesi 2020 dei contributi previdenziali e assistenziali dovuti dai datori di lavoro e oggi vanno adottati provvedimenti e strumenti urgenti ed essenziali per dare liquidità e sostegno agli operatori della filiera ortofrutticola pugliese». Le esportazioni dell’agroalimentare pugliese in Russia hanno perso oltre 160milioni di euro in 5 anni, a causa dell’embargo totale sancito dalla Russia con decreto n. 778 del 7 agosto 2014, mentre le esportazioni di ortofrutta pugliese in Germania sono crollate del 10% – sottolinea Coldiretti – nei primi 9 mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018, su valori stimati pari a circa 201 milioni di euro.