Preoccupano in Italia i focolai di Coronavirus che continuano ad emergere alla vigilia dell’apertura delle scuole. E anche per questo tornano le prime ordinanze restrittive delle Regioni: ieri le hanno firmate i governatori di Campania e Abruzzo. Mentre gli scienziati avvisano: l’indice di contagio Rt in Italia è doppio di quello che viene considerato.
Quanto all’ipotesi di dimezzare la quarantena da 14 a 7 giorni, il ministro della Salute, Roberto Speranza frena: «l’Oms ha riconfermato come valida la quarantena a 14 giorni. Approfondiremo con il Cts, noi ci ispiriamo al principio di precauzione». Se il bollettino quotidiano del ministero della Salute mostra una curva dei contagi in continua salita, in realtà si tratterebbe di un dato sottostimato secondo i calcoli eseguiti dai fisici dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) pubblicati sul sito CovidStat. L’indice di contagiosità Rt in Italia, affermano, risulta essere circa 3, considerando anche i casi di infezione nelle persone asintomatiche, che pur avendo il virus non hanno sintomi. Si tratta di un valore di Rt quasi doppio rispetto a quello indicato dall’Istituto superiore di Sanità che si basa soltanto sui casi con sintomi. Altri scienziati, quelli del think-tank ‘Lettera150’, spiegano in un documento che «la ripresa delle attività scolastiche e l’avvicinarsi dell’autunno rendono urgente organizzare la macchina pubblica per procedere con tamponi su vasta scala così da individuare subito gli infetti, isolare i focolai sul nascere ed evitare il riesplodere dell’epidemia».
E ricordano che il virologo Andrea Crisanti ha stimato che potrebbe essere necessario in questa fase processare fino a 400mila tamponi ogni giorno. E ritornano i provvedimenti restrittivi. Un’ordinanza del presidente della regione Campania, Vincenzo De Luca, impone l’obbligo di misurazione della temperatura per i dipendenti e gli utenti degli uffici pubblici e test obbligatori per chiunque rientri in Campania dalla Sardegna o dall’estero. Stretta anche da parte della Regione Abruzzo in cinque comuni: Sulmona, Bugnara, Pettorano sul Gizio, Civita d’Antino e Lucoli, tutti in provincia dell’Aquila. Alla luce dei contagi riscontrati in queste località verrà disposto l’uso obbligatorio delle mascherine anche all’aperto, la chiusura dei locali alle 20, il divieto di assembramenti e feste.