“La situazione è ai limiti dell’assurdo: le nostre famiglie, i nostri progetti, le nostre intere vite sono bloccate ormai da anni”. La denuncia giunge da uno degli assegnatari delle case realizzate a Noicattaro dalla cooperativa Millennium, approntate più di due anni fa e, da allora, non ancora consegnate ai legittimi proprietari. Si tratta di abitazioni, singole e bifamiliari, realizzate nell’ambito di un comparto che si trova all’interno di terreni di proprietà di privati, nei pressi della strada che conduce a Torre a Mare e che, da oltre due anni, attendono di essere abitate.
Ad attendere, in condizione di grande disagio, anche le 22 famiglie che, legittimamente, hanno pagato le proprietà pagandole per intero o contraendo mutui, a tasso edilizio e quindi più elevato e per i quali si pagano trimestralmente interessi in conto capitale. Il nodo della questione ruoterebbe intorno ai lavori di installazione di vasche Imhoff – che dovrebbero sopperire all’impossibilità di allaccio al tronco principale dell’acquedotto per ragioni di dislivello – e altre opere e adeguamenti che, seppur già appaltati ad una ditta esterna, sono fermi da anni e non permettono la concessione dell’abitabilità alle case e, dunque, l’ingresso degli assegnatari.
La ragione, secondo quanto raccontano questi ultimi, risiederebbe nel mancato versamento delle quote a copertura dei lavori da parte di alcuni soggetti del comparto e, di conseguenza, dell’impossibilità della ditta di proseguire con le opere in cantiere nonostante le famiglie abbiano già corrisposto la propria parte. “Ci viene detto che il comparto ha già inviato decreti ingiuntivi nei confronti di chi non paga e dai vertici della cooperativa arrivano rassicurazioni sulla consegna delle case ad intervalli regolari – racconta una fonte – ma sono passati più di due anni e noi siamo ancora tutti fuori”.
Due anni durante i quali le stesse abitazioni, vuote e in stato di abbandono, sarebbero state esposte a qualsiasi intemperia e senza alcuna protezione: “Sono evidenti i segni di deperimento delle case – prosegue l’assegnatario – le cancellate sono già arrugginite e a fare il resto ci pensa la salsedine nei giorni di maestrale”. Una condizione di enorme disagio per le famiglie coinvolte, costrette a vivere fuori dalle proprie abitazioni e, in alcuni casi, a sostenere gravose spese di affitto. Tra queste, anche nuclei con bambini piccoli, che si trovano ora in sistemazioni precarie o a casa di parenti, così come persone che hanno già acquistato i mobili per i nuovi appartamenti e che, da mesi, sostengono i costi di deposito.