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Il degrado del palazzetto di San Pio e la protesta delle associazioni: “Qui non si può fare sport, ospitateci altrove”

Pubblicato da: redazione | Gio, 3 Settembre 2020 - 11:30

“Il palazzetto di San Pio, quello in cui vogliamo continuare a svolgere le nostre attività, è ancora nelle stesse condizioni in cui lo avevamo lasciato. Il referente, che in realtà non dovrebbe più essere tale, non ha organizzato nessuna riunione, ci ha inviato un messaggio solo per dirci che gli orari, grosso modo, sarebbero stati quelli dell’anno scorso. Una valutazione assurda se si considera che noi siamo in B e che, come ogni anno, abbiamo moltissimi ragazzini interessati ad avviare o riprendere il proprio percorso pallavolistico”. La denuncia è dell’Asd Europa su Facebook. 

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“Non siamo gli unici che accusano questo disagio, noi vogliamo scriverlo nero su bianco però – si legge in un post –  Siamo al 3 settembre e non abbiamo risposte, di conseguenza non possiamo darne. Di sollecitazioni ne abbiamo fatte, abbiamo contattato le istituzioni, ma nessuno ci ha dato una risposta concreta. Siamo stati ignorati, ma più che noi è stato ignorato il diritto di piccoli e grandi di fare sport in una struttura che dieci anni fa era bellissima. Noi vorremmo continuare a fare sport lì, a creare un movimento nel V Municipio, il nostro, per dare spazio e opportunità ai giovani oltre che ai grandi. Vogliamo che la nostra Serie B di pallavolo femminile giochi tra le mura di quel palazzetto, non possiamo immaginarci altrove. Vogliamo che i piccoli giochino li, nell’unica struttura del Municipio, ma al momento non è possibile”.

“Non sono state effettuate le sanificazioni, ma sappiamo che li altre attività si stanno svolgendo. Siamo stanchi. Stanchissimi – continua il post –  Ogni anno combattiamo battaglie che non dovremmo combattere perché lo sport dovrebbe essere un diritto accessibile a tutti. Certo non siamo la Bari calcio, fosse così le istituzioni si sarebbero preoccupate? Vogliamo credere sia solo il periodo e non mancanza di interesse, anche se questo periodo dura da molti anni. Non c’è pandemia che regga le scuse. Pertanto, chiediamo asilo altrove, fino a quando non avremo risposte. Svolgeremo lì, al San Pio, le attività possibili, non appena sapremo come e quando questo potrà accadere, intanto chiediamo agli altri municipi di ospitarci. Perché questa è un’opportunità per i territori, il nostro non ne sa cogliere il valore e l’importanza e soprattutto non ha a cuore l’assioma che portiamo avanti da anni, ovvero che lo sport è vita e quella vita la state negando ai giovani”.

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