Sicurezza. È la parola d’ordine di dipendenti e passeggeri del servizio di trasporto pubblico Amtab dopo la recente aggressione a un’autista sul lungomare di Bari e i controlli a singhiozzo sull’obbligo anti Covid di indossare la mascherina a bordo. Sotto accusa ci sono la gestione della manutenzione dei mezzi, i tempi d’attesa alle fermate e l’assenza di un sistema efficiente di videosorveglianza.
“Non è possibile parlare di sicurezza basandosi unicamente sui costi come fa l’Amtab – racconta a Borderline24 Vincenzo Lomoro, responsabile Città Metropolitana Cisl -. Nella nostra officina abbiamo meccanici con professionalità elevatissima ma l’azienda municipalizzata preferisce mandare le vetture da riparare all’esterno. Così si abbassa la qualità e si elevano i costi”.
“Ogni mattina mancano dalle 20-25 vetture – prosegue Lomoro – stamattina erano indisponibili in 16. Di conseguenza il tempo d’attesa è superiore a quello programmato, da 15 passa a 30 minuti. Così facendo va sotto stress sia l’autista che l’utente che resta ad aspettare più del dovuto. Parliamo di efficienza del servizio come elemento essenziale della libertà di movimento prevista nella costituzione”.
La denuncia riguarda anche la manutenzione dei mezzi: “Sulla linea 7 è caduto un pannello interno nella vettura, fortunatamente senza colpire nessuno. Mentre la scorsa settimana su una viaggiatrice è precipitato un altro pannello ed è stato necessario il soccorso degli operatori del 118. Anche l’aria condizionata è un problema annoso, se non funziona la ventilazione interna l’autista dovrebbe aprire botole e finestrini. Ma nelle ultime vetture i finestrini sono troppo piccoli”.
Infine il sistema di videosorveglianza. “Oltre alla mancata installazione del posto guida blindato, che eviterebbe il contatto diretto con chi è malintenzionato, gli ultimi fatti di cronaca sono stati risolti grazie alle registrazioni delle telecamere esterne. Quelle in strada, perché sul parco rotabile di 241 vetture solo su 48 bus hanno un sistema attivo h24. E se non funzionano? Anziché tenerli fermi li si utilizzano per ottimizzare l’offerta, inefficiente”, conclude Lomoro. I sindacati chiedono un tavolo di confronto, anche per attivare i vigilantes a bordo come previsto da una legge regionale del 2014.