“È inaccettabile la posizione della Asl Bari sui dispositivi di protezione individuale, proprio nel momento in cui in Puglia si registra una crescita del numero di positivi, tra cui un medico di medicina generale barese, ricoverato per Covid-19 al Policlinico. Invito il Direttore Generale a procedere senza ulteriori ritardi a distribuire i dispositivi di protezione ai medici di medicina generale, come previsto per legge”. È quanto dichiara Filippo Anelli, presidente Ordine dei medici di Bari, in risposta alle dichiarazioni del direttore generale della Asl Antonio Sanguedolce secondo cui la distribuzione dei Dpi non si è mai interrotta.
“La realtà che ci segnalano molti medici di famiglia – sostiene invece Anelli – è che i dispositivi di protezione non sono arrivati. Ci aspettiamo dai vertici della Asl Bari delle scuse per gli inammissibili ritardi nella distribuzione, perché in questa seconda fase non ci sono più giustificazioni che tengano per la carenza di Dpi”. L’Ordine dei medici di Bari condivide l’invito alla prudenza del ministro Speranza: “L’aumento dei casi di Covid-19 e la ricomparsa delle polmoniti ci dice che il virus ormai nella nostra regione sta circolando liberamente – continua Anelli – la curva di andamento del contagio non è attendibile ed è sottostimata, perché rileva solo i soggetti testati. Invece, il virus si diffonde non solo per i rientri dall’estero ma anche sul nostro territorio, soprattutto attraverso soggetti asintomatici e giovani. Vuol dire che non siamo più in grado di isolare i focolai e che si stanno quindi creando condizioni analoghe a quanto accaduto a dicembre-gennaio scorsi in Lombardia. L’unica soluzione è l’aumento dei tamponi e il tracciamento sistematico di tutti i contatti, dei sospetti e dei probabili. Bisogna rialzare la guardia per scongiurare un nuovo lockdown”.