Ieri, durante le riunioni che si sono tenute prima in Senato Accademico e poi in Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Bari, è stato approvato un innalzamento dei criteri di reddito ISEE per l’accesso alla No Tax Area a 25.000. La soglia è stata alzata di 5 mila euro rispetto a quanto previsto dal Ministero (che fissa il tetto a 20mila di Isee per l’esenzione) in modo da evitare che la crisi economica innescata dal Covid-19 favorisca l’abbandono degli studi e favorire le famiglie che sono state più colpite dall’emergenza coronavirus.
“Il momento che stiamo vivendo richiede interventi straordinari – ha dichiarato il rettore Stefano Bronzini – e per questo l’Università di Bari ha varato misure coraggiose e importanti. Rispetto all’emergenza economica, abbiamo deciso, tenendo conto delle difficoltà delle famiglie, di destinare una notevole parte delle nostre risorse interne per garantire che tutti gli studenti possano terminare o intraprendere il percorso di studi”.
“È una vittoria storica per Link, il nostro sindacato studentesco che da anni si batte incessantemente negli organi di rappresentanza per garantire l’accesso gratuito all’università – commenta Alessandro Digregorio, Senatore Accademico di Link Bari – Siamo felici di questa nuova disposizione, resa possibile grazie allo stanziamento dei fondi destinati all’Università a livello nazionale e alle nostre richieste portate tanto a livello nazionale quanto a livello locale, ma non crediamo sia sufficiente: nell’approvare la proposta, infatti, non è stato discussa la modifica dei criteri di merito per l’accesso alla No tax area per gli studenti immatricolati negli anni successivi al primo”.
“Questa proposta è un primo passo verso l’obiettivo di gratuità dell’istruzione; – continua Savino Ingannamorte, coordinatore di Link Bari – Occorre ora rendere l’istruzione veramente accessibile e tutti e tutte, e quindi pensare ad un’università completamente gratuita e dotata di mezzi di sostegno al diritto allo studio efficaci su tutti i fronti, mettendo in campo misure di welfare che rispondano ai bisogni degli studenti, dai trasporti agli alloggi, alle borse di studio”