Non solo voucher per i rimborsi di voli, viaggi e soggiorni non goduti durante i mesi di lockdown. La richiesta giunge direttamente al governo da parte dell’organizzazione dei consumatori Altroconsumo che, in una lettera ufficiale, chiede che agli utenti sia data la possibilità di scegliere, tra le opzioni, anche il rimborso in denaro del servizio non fruito.
A causa dello stop generale alle attività e agli spostamenti conseguito alla diffusione del Coronavirus, sono moltissimi, infatti, gli italiani che hanno dovuto rinunciare ai propri viaggi in programma e per i quali il decreto Cura Italia autorizza compagnie aeree, tour operator e albergatori ad erogare biglietti spendibili per altre tratte e occasioni. Una scelta che, secondo Altroconsumo, si muove a discapito di tutti coloro che, a causa dell’emergenza sanitaria, si trovano costretti a rinunciare alle proprie vacanze per sopperire al periodo di mancato lavoro o per far fronte ad altre esigenze economiche.
“Tale provvedimento ci sembra iniquo sotto vari aspetti – si legge, infatti, nella lettera inviata al governo – La pratica del voucher va a vantaggio solo di compagnie e tour operator: i consumatori con in mano un voucher rimangono, infatti, ostaggio delle compagnie perché, se da una parte il voucher non è cedibile, dall’altra la compagnia si assicura di fatto un cliente certo per i futuri 12/18 mesi”. Altroconsumo precisa che già la Commissione europea, l’Antitrust e l’Enac hanno affermato in precedenza il diritto dei consumatori al rimborso monetario e, solo per loro stessa scelta, al voucher. “Per questo motivo – conclude la nota – continuiamo a chiedere al governo la modifica dell’articolo 88-bis come già accaduto per l’analoga vicenda relativa ai rimborsi dei biglietti di spettacoli e concerti”.