Cresce il numero di sottoscrizioni alla lettera aperta indirizzata al premier Giuseppe Conte per la chiusura dell’ex Ilva. Al sesto invio, la missiva è stata firmata da 4.243 cittadini e 25 associazioni.
In 8 anni – sottolineano i firmatari – «prima con la gestione statale e dopo con quella del più grande produttore mondiale di acciaio, il governo non è riuscito a risolvere né i gravissimi problemi d’inquinamento né quelli occupazionali, mentre la fabbrica continua a perdere fino a oltre 100 milioni al mese. E’ il momento di cambiare strada, di chiudere la vecchia fabbrica della morte e di dare a Taranto le alternative economiche ed un giusto risarcimento, a partire dall’istituzione di una no-tax area». La lettera non ha ancora ottenuto risposta. Per i firmatari, «questo governo, al pari dei precedenti dell’ultimo decennio non ha tenuto e non tiene in considerazione i dettami costituzionali che parlano di lavoro da svolgere in salute, in sicurezza, in un ambiente salubre e con dignità, retrocedendo i lavoratori dell’acciaieria tarantina al ruolo di schiavi. Perseverare è diabolico dottor Conte anche quando si parla di una fantomatica produzione strategica per la nazione».