Sono stati pubblicati sul sito del Comune di Bari tutti i documenti relativi all’aggiudicazione del concorso di progettazione indetto dall’amministrazione comunale per la redazione di uno studio di fattibilità relativo alla realizzazione di un Polo innovativo per l’infanzia (asilo nido, scuola materna e centro servizi) nel territorio del Municipio IV, nell’area compresa tra le vie Trisorio Liuzzi, Damascelli e Vaccarella, nel quartiere Santa Rita.
In base al protocollo d’intesa siglato lo scorso dicembre con la Regione Puglia, il Comune di Bari ha potuto contare su un contributo pari a 70mila euro proprio per la predisposizione e la gestione della procedura concorsuale secondo le linee guida approvate dalla giunta, che prevedono un importo complessivo di progetto pari a 3.100.000 euro già finanziati con bando INAIL destinato a poli innovativi per l’infanzia.
Il concorso di progettazione, che ha visto come vincitore il raggruppamento di professionisti Gandolfi e Mura Architetti Associati, di Bergamo, richiedeva la realizzazione di un’opera pubblica significativa dal punto di vista della qualità architettonica, che offrisse spazi in grado di favorire il coinvolgimento e l’esplorazione attiva dei bambini e delle bambine, i legami cooperativi e lo “star bene a scuola”, nonché di ripensare gli ambienti di apprendimento secondo le indicazioni fornite dal Manuale dei servizi educativi per l’infanzia.
Il progetto vincitore si è concentrato sulla capacità di creare un Polo con spazi delineati e funzionali, capaci di essere versatili e di accompagnare i bambini e le loro attività durante il percorso di crescita, sia che si tratti di breve un lasso di tempo o di un programma didattico annuale. Il bambino, vista la configurazione architettonica e spaziale degli ambienti scolastici, è stimolato a viverli in maniera attiva e soggettiva. Grande importanza è stata affidata alla struttura che, attraverso la sua immagine architettonica, riesce a dialogare con l’esterno: le sue forme hanno infatti un rapporto diretto con il quartiere, attualmente privo di centri di aggregazione sociale e culturale. In unione con la chiesa, il nuovo Polo per l’Infanzia rappresenterà un centro catalizzatore di attività per la comunità, ed è la ragione per cui i progettisti hanno ritenuto indispensabile effettuare uno studio dell’impianto urbanistico locale.
L’edificio è identificabile con due elementi: il primo è uno zoccolo in muratura capace di racchiudere al suo interno i locali per le diverse destinazioni d’uso richieste; l’altro è la copertura, caratterizzata dall’alternarsi sul perimetro di volumi a falde a geometria variabile e da un tetto piano centrale. Questi volumi sono fondamentali nella composizione spaziale dei locali sottostanti perché determinano gli ambienti e contribuiscono con dei lucernari all’illuminazione naturale e all’atmosfera interna.
Un portico esterno antistante alle vetrate di accesso garantisce una zona di filtro coperta verso l’area di accoglienza principale che presenta due affacci: il primo verso l’esterno ed il secondo, che invece proietta il visitatore durante la sosta, verso il patio al centro del complesso.
Internamente il Polo è stato concepito come l’unione di due parti distinte. La prima contiene sia i servizi collettivi sia la fascia di locali di supporto: auditorium, ludoteca, palestra si affacciano sulla piazza pubblica con poche aperture, ma mirate e di grandi dimensioni in modo da accentuare la relazione con l’esterno. La seconda parte del complesso, invece, punta ad ospitare tutte le attività di apprendimento, creando un rapporto di interscambio tra le singole sezioni, le aree comuni e il giardino didattico.
Il patio, ponendosi al centro dell’edificio, diventa il perno attorno a cui si svolgono tutte le attività quotidiane. I laboratori sono il luogo dove più viene sviluppata e stimolata la creatività del bambino: due ambienti estremamente flessibili che aiutano ad accentuare la sensazione di scoperta. La scelta di creare un ambiente centrale, ribassato nella quota e racchiuso da pareti vetrate, vuole stimolare i bambini nella percezione che hanno di se stessi nello spazio, nella relazione visiva con il patio verde o con gli spazi aggregativi adiacenti.
Nel progetto vincitore si evidenzia come i sensi dei bambini vengono stimolati dalle ampie vetrate delle aule, dai vari rivestimenti delle superfici interne ed esterne e dalla geometria dei volumi. Grazie anche alle qualità climatiche della regione, lo spazio verde diventa uno dei luoghi di maggior utilizzo all’interno del polo infantile. Una delle modalità di apprendimento dei bambini è proprio la scoperta, e per questo la relazione con il giardino costituisce un ruolo fondamentale. Vista questa importanza, le aule sono sempre in dialogo diretto con il giardino didattico tramite delle logge coperte che proiettano gli sguardi dei bambini verso l’esterno aumentandone l’interesse, la curiosità e la voglia di scoperta.
“In questi mesi, accanto alla manutenzione ordinaria e agli interventi straordinari per la riapertura delle scuole, abbiamo continuato a lavorare per le nuove aperture con l’obiettivo di rafforzare i servizi 0-6 anni, che purtroppo sono ancora carenti nel sud Italia ma che invece rappresentano sempre più una necessità per aiutare le famiglie a conciliare la vita lavorativa con quella familiare – spiega l’assessora alle Politiche educative Paola Romano-. Questo nuovo polo dell’infanzia si inserisce in questa idea: offrire un nuovo asilo nido ad un Municipio, il quarto, in cui siamo riusciti ad aprire il primo asilo nel 2015 e che al momento ha una grande domanda, e al tempo stesso sostituire un immobile adibito a scuola dell’infanzia in affitto in via Ospedale di Venere con un immobile di proprietà, creando un luogo unico e assolutamente innovativo per l’infanzia. Questo spazio, infatti, è il frutto di un finanziamento nazionale di tre milioni di euro circa dedicati proprio alla realizzazione di poli innovativi dell’infanzia per cui il Comune di Bari ha scelto la strada del concorso di progettazione che ci ha permesso di ricevere quarantuno soluzioni progettuali da tutta Italia, tutte di altissima qualità, a detta della commissione, composta da tecnici comunali e regionali e da il prof. Multari, punto di riferimento in Italia per l’edilizia per l’infanzia. Voglio infine rivolgere un ringraziamento all’assessorato regionale all’Istruzione per aver cofinanziato la progettazione e ai Comuni di Altamura e Capurso con i quali abbiamo lavorato ad una riflessione congiunta sull’idea di Polo dell’infanzia per le nuove generazioni”.
I progettisti autori della soluzione risultata vincitrice spiegano: “Nell’approccio al progetto del Polo per l’infanzia del Comune di Bari si è posta l’attenzione verso la ricerca a livello formale e funzionale di legami con la regione, soprattutto dal punto di vista del background culturale che il territorio possiede. Si è voluto ricercare il livello caratterizzante del progetto attraverso uno studio della dimensione storica, andando a indagare e poi selezionare alcuni caratteri edilizi tipici della regione. L’obiettivo che ci si è prefissati è stato quello di analizzare il genere tipologico identificativo del luogo, privo di trasposizioni temporali, che avesse in sé gli elementi cardine del sistema costruttivo tradizionale pugliese. È stato proposto un edificio in grado di raccontare alla città la memoria degli elementi identificativi del luogo e allo stesso tempo di costruire spazi “introversi” in grado di accogliere la vita e le relazioni della comunità che li vive. L’esito è stato un progetto in grado di dialogare e interagire con il contesto urbanistico esistente e di formulare uno spazio innovativo per la didattica”.
“Con questo nuovo Polo – conclude la presidente del Municipio IV Grazia Albergo -,il territorio si arricchisce di un’opera pubblica importante che offrirà ai bambini della fascia 0-6 anni uno spazio nuovo, moderno e dotato di ogni comfort. Questo Polo, inoltre, risponderà alle esigenze di tante famiglie del nostro Municipio”.