Una indagine dopo il lockdown per rilanciare il turismo a Bari e nella sua Area Metropolitana: 109 imprese turistiche e 41 sindaci sono mobilitati assieme, per indagare la domanda nazionale e internazionale, su iniziativa di Comune, Città Metropolitana e Camera di Commercio di Bari, nell’ambito del protocollo di collaborazione sottoscritto lo scorso anno per sviluppare il progetto Bari Guest Card.
L’incertezza del futuro, forse anche più del timore del Covid, hanno fatto crollare arrivi e presenze anche qui: il 90% degli hotel e dei B&b hanno chiuso nei tre mesi di primavera e oggi, a poco più di un mese dalla fine dell’emergenza, siamo di fronte a una timida ripartenza, sottolinea la Camera di Commercio in una nota di presentazione dell’iniziativa, slittata anche questa per la pandemia che ha danneggiato turismo culturale e d’affari, oltre a far letteralmente sparire, finora, turismo croceristico e turismo scolastico. Una intera economia strategica e trasversale allo sviluppo urbano di commercio, artigianato, servizi e alle stesse ‘casse pubblichè di musei, mostre, teatri, eventi, trasporti. L’indagine punta così a rilanciare i rapporti con i clienti-turisti, misurando quanto e come è cambiata la domanda di viaggio a di vacanza: a settembre se ne conosceranno i primi risultati, utili a costruire una destinazione in grado di contrastare la crisi.
«La decisione di Comune, Città Metropolitana e Camera di Commercio di Bari, partner del progetto Bari Guest Card – spiega nella nota il sindaco Antonio Decaro – è stata di mettersi dalla parte del turista, coinvolgendo le Associazioni economiche e, tramite queste, mobilitare le imprese turistiche del ricettivo e dei servizi per arrivare ai clienti e ai viaggiatori che conoscono e apprezzano Bari e la sua offerta turistica. Con il supporto dei tre grandi enti pubblici del territorio, 109 aziende, per la prima volta, stanno sviluppando un’azione comune di grande importanza per battere la crisi e tornare a crescere in modo sostenibile». «Il turismo barese in base ai dati Istat vale 5,8 miliardi di euro, un quarto del valore aggiunto totale, e ha sviluppato fino a tutto il 2019 oltre 89mila posti di lavoro. Dobbiamo fare di tutto per tutelare questo patrimonio da quella emergenza economica e sociale e continuare svilupparlo – afferma Alessandro Ambrosi, presidente della Camera di Commercio -. Anche perché con i suoi 60 grandi attrattori culturali e d’affari, il porto commerciale e l’aeroporto di Palese, oltre 1.500 strutture tra hotel e b&b, Bari Area Metropolitana è l’hub strategico, il punto di snodo fondamentale, dell’intero turismo pugliese».