Il livello di istruzione degli italiani è tra i più bassi in Europa. A svelarlo è il rapporto Istat sui livelli di istruzione e ritorni occupazionali riferiti all’anno 2019, secondo cui solo Spagna, Malta e Portogallo registrano prestazioni peggiori rispetto a quella dello stivale. Il 62,2% degli italiani tra i 25 e i 64 anni ha conseguito almeno il diploma, a fronte di un dato europeo che si attesta al 78,7%.
Si tratta di un indicatore fondamentale, secondo quanto riportato dal rapporto, in quanto il diploma è considerato il livello di formazione indispensabile per partecipare con potenziale di crescita individuale al mercato del lavoro. In particolare, in Italia è molto basso il valore percentuale di coloro che hanno un titolo di studio terziario: 19,6% rispetto ad una media europea del 33,2%. Dal confronto tra Nord e Sud dell’Italia, emerge un divario che vede dati decisamente inferiori per il Mezzogiorno, dove solo il 54% della popolazione tra i 25 e i 64 anni possiede almeno il diploma, a fronte di un 65,7% per le regioni del Nord.
Stesso trend per i tassi di occupazione anche delle persone più istruite (71,2% tra i laureati, 86,4% al Nord). Tale divario territoriale è più ampio tra i giovani. Migliora, invece, di 2,2 punti percentuali rispetto al 2018 il tasso di occupazione dei giovani diplomati e laureati alla fine del percorso di istruzione e formazione.