«Non è vero che non abbiamo armi contro il coronavirus. La sorveglianza e il ‘contact tracing’ possono rallentare la diffusione fino a spegnerla del tutto (in Italia lo abbiamo fatto) e i nuovi ammalati possono ricevere cure e assistenza di qualità molto superiore rispetto a qualche mese fa». Lo scrive su facebook il professore Pierluigi Lopalco, capo della task force per l’emergenza Coronavirus della Regione Puglia.
Secondo l’epidemiologo, «la pandemia da coronavirus assume sempre di più dimensioni drammatiche a livello mondiale. Inutile dire che la messa a punto di un vaccino efficace e sicuro contro il SARS-CoV-2 darebbe fiato ai sistemi sanitari e viene oggi considerato il Sacro Graal della sanità pubblica mondiale. Ma – si chiede – è opportuno mettere il turbo al processo di sperimentazione dei candidati vaccini?». «Per costruire un vaccino – ritiene – ci va il tempo che ci va». «Non conosciamo – spiega – ancora bene molti aspetti della risposta immunitaria al SARS-CoV-2. Già in passato sono stati sviluppati dei vaccini antivirali che poi non sono mai arrivati all’autorizzazione al commercio perché nella fase di sperimentazione hanno dimostrato addirittura di peggiorare il quadro clinico in alcuni vaccinati. A memoria ricordo il vaccino contro il virus respiratorio sinciziale e il più recente contro la Dengue. Avviare una campagna di vaccinazione di massa con un vaccino Covid19 che poi si rivelasse inefficace o addirittura dannoso avrebbe conseguenze disastrose per la credibilità della sanità pubblica per i decenni a venire».