E’ “difficile trovare delle differenze tra Emiliano e Fitto, perché se vado a cercare qualcuno di Casapound lo trovo nelle liste di Emiliano e non in Fitto. In Puglia il concetto di destra e sinistra è molto difficile da individuare”. Lo ha dichiarato Ivan Scalfarotto, candidato alla Presidenza della Regione Puglia di Italia Viva, Azione e +Europa, presentando il manifesto ufficiale della campagna elettorale per le Regionali 2020, realizzato dall’artista Davide Barco. A chi gli chiedeva se la sua candidatura non finisse per avvantaggiare Fitto, risponde: “Non è vero”, ha replicato Scalfarotto.
“Il modello romano non si replicherà in Puglia – ha proseguito – l’unico accordo tra Pd e M5S in Liguria sta saltando, il modello romano non si replicherà nelle Regioni. E’ giusto che la Puglia che lavora, la Puglia degli studenti sia rappresentata da qualcuno che crede all’Europa. Sul Mes, ad esempio, che facciamo? Ci sono 2,5 miliardi per la sanità pugliese, Fitto non li vuole, Laricchia non li vuole, Emiliano non dice nulla: io, invece, li prenderei subito. Noi rappresentiamo l’unica proposta europeista e pragmatica”.
“Con quale faccia Salvini viene in Puglia? Io lo ricordo cosa diceva Salvini del Mezzogiorno d’Italia, che un pugliese oggi possa votare Salvini mi sembra un paradosso”, ha proseguito. E ancora: “Noi non avremo” come Emiliano “550 candidati in 14 liste che vanno dai neoborbonici sino alla falce e martello, ma un gruppo di persone che vuole costruire una comunità. Non 550 facce che scompariranno dopo la campagna elettorale”. “Noi candideremo – ha proseguito – persone che stanno costruendo tre partiti, che vogliono restare sul territorio, costruire delle comunità, dare soluzioni e ascoltare le persone. Vogliamo una Puglia che parla al mondo, che vuole rifuggire dalla retorica assistenzialista del Mezzogiorno, che sa di avere tutte le risorse per attrare attenzione, turisti, lavoro, affari”.
“La soglia di sbarramento è assolutamente alla nostra portata – ha proseguito – siamo partiti nuovi con pochi mesi di vita e c’è stato anche il lockdown, ma la forza delle nostre proposte è evidente. Ci sono tanti pugliesi che non vogliono votare né per il vecchio Fitto né per il vecchio Emiliano e sanno che non devono arrendersi al populismo del M5S. Noi siamo il progresso e siamo riformisti, siamo quelli che pensano che questa regione abbia le potenzialità per crescere: ci sono tutte le risorse per farlo, qui c’è il talento, ci sono le risorse. Purtroppo – ha concluso – la politica il più delle volte anziché dare risposte si è limitata a fare nomine”.