«A me i nervi non saltano mai e sono così figlio di questa terra che me la sento addosso. Ciò che è avvenuto prima riguarda una normalissima dialettica fra leader nazionali, sono grato innanzitutto a Giorgia dal primo momento; a Silvio Berlusconi con il quale, mi fa piacere aver ripreso un rapporto oltre che politico anche personale, e a Matteo Salvini che con il suo convinto sostegno sarà decisivo per la vittoria».
Lo dice intervistato da La Repubblica, edizione di Bari, Raffaele Fitto candidato di Fratelli d’Italia alla presidenza della Regione Puglia. «La mia candidatura – osserva – è solo futuro. Non ho fatto in alcun modo calcoli personali. Anzi, mi rimetto in discussione seguendo la passione e l’invito di tantissime persone che ho incontrato in questi mesi e che mi hanno spinto ad affrontare questa sfida. Ho una certezza, la Puglia ha bisogno di voltare pagina». «Il centrotrodestra – dichiara – è unito come non lo è mai stato negli ultimi anni, sento l’onere e l’onore di questa responsabilità. Registro proprio in questi giorni tanti ritorni e adesioni convinte». «Non inseguo – spiega Fitto – il consenso in maniera strumentale, ma perseguo soluzioni. In questi anni abbiamo sentito tante chiacchiere, nei prossimi giorni presenteremo la nostra proposta concreta e possibile». Infine sulla questione agricoltura e ciclo dei rifiuti afferma: «Due grandi disastri di Emiliano. Sull’agricoltura l’elenco sarebbe lunghissimo: Psr con soldi non spesi, contenziosi, Xylella che in cinque anni di Emiliano è avanzata di oltre 100 chilometri arrivando alle porte di Bari. Che altro dire… un disastro. Il ciclo dei rifiuti? Impianti realizzati, nessuno. Aumentano le discariche, i rifiuti vanno fuori regione e i pugliesi pagano tasse fra le più alte d’Italia».