Il gip del Tribunale di Foggia Carlo Protano ha disposto la scarcerazione, per motivi di salute, di Ivan Caldarola, il figlio 21enne del boss di Bari Lorenzo Caldarola, che era tra i 72 evasi dal carcere di Foggia lo scorso 9 marzo. Pochi giorni dopo l’evasione di massa si era consegnato alla Polizia ottenendo gli arresti domiciliari. Era stato arrestato di nuovo lo scorso 27 giugno perché il giorno dell’evasione, per allontanarsi rapidamente dal carcere, avrebbe fatto irruzione con altri detenuti in una officina meccanica e minacciato un operaio rubando poi un’auto con la quale arrivò a Bari.
Dopo l’interrogatorio di garanzia e sulla base di documentazione medica prodotta dalla difesa, l’avvocato Attilio Triggiani, Caldarola ha ottenuto nuovamente gli arresti domiciliari. Nel breve provvedimento che ne ha disposto la scarcerazione, il gip spiega che «nei connessi procedimenti penali Caldarola, con giudizio di attualità e per le sue persistenti condizioni patologiche, è già stato ritenuto incompatibile col regime carcerario». Il giudice evidenzia anche che «la estemporanea e contingente iniziativa eccezionale che dava corso al reato e il successivo atteggiamento collaborativo, sono altrettanti argomenti che rendono comunque congruo al caso il regime domiciliare». (Ansa)
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