Siglato oggi a Taranto, a Palazzo di Città, il protocollo d’intesa tra Regione Puglia, Università degli Studi di Bari e Asl Taranto per l’attivazione del corso di laurea in Medicina e Chirurgia nell’edificio dell’ex sede della Banca d’Italia. A firmare il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il magnifico rettore dell’Università degli Studi di Bari, Stefano Bronzini, e il direttore generale della Asl Taranto, Stefano Rossi, alla presenza del sindaco Rinaldo Melucci e dell’assessore Cosimo Borraccino.
L’accordo è nata dalla disponibilità della Banca d’Italia a vendere l’immobile e dalla decisione della Regione Puglia di acquistarlo e utilizzarlo come sede della Facoltà di Medicina e Chirurgia ritenendola strategica e fondamentale per il territorio di Taranto. La Regione Puglia trasferirà alla Asl di Taranto le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) affinché l’Azienda sanitaria possa procedere all’acquisto dell’immobile dalla Banca d’Italia e successivamente al restauro e riuso in modo da consentire l’avvio immediato delle prime attività di formazione nel mese di settembre 2020 e le successive fasi di intervento con le quali completare il recupero e l’utilizzo dell’immobile per le finalità di formazione e ricerca per le discipline mediche e sanitarie.
La ASL Taranto si avvarrà del supporto tecnico-ammnistrativo dell’Agenzia regionale Strategica per lo Sviluppo Ecosostenibile del Territorio (ASSET) della Regione Puglia, sia per le attività di progettazione sia per l’esecuzione degli interventi di restauro e riuso dell’immobile. L’Asl di Taranto, al fine di garantire l’imminente avvio del 1° anno del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia, avvierà sollecitamente un primo lotto funzionale di rapida esecuzione per consentire la disponibilità di n.3 aule, situate al Piano rialzato dell’immobile e complete degli arredi minimi necessari per lo svolgimento delle attività di formazione universitaria. In tal senso sono disponibili gli ulteriori fondi FSC derivanti dalla rimodulazione effettuata dalla Regione Puglia in accordo con il Ministero per la Coesione e con il CIS Taranto.
L’Università degli Studi di Bari riceverà in comodato d’uso gratuito per 10 anni la struttura e si impegnerà ad erogare, per un analogo periodo di tempo, le attività didattico-formative e di ricerca attinenti ai Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia già a partire dal primo semestre dell’anno accademico 2020-2021.
“Oggi si compie un altro importante passo per dare al corso di laurea di Medicina e Chirurgia di Taranto il ruolo che merita – dichiara il presidente Michele Emiliano – Si parte dal recupero di un bene di grande pregio architettonico, la sede dell’ex Banca d’Italia, in disuso dal 2016. Una sede prestigiosa per una Facoltà che volgiamo diventi un punto di riferimento nel mondo accademico e della ricerca, un progetto sul quale la Regione Puglia ha creduto e sta investendo tanto per il bene di tutto il territorio”.
“Taranto ha bisogno dell’Università – spiega il rettore Bronzini – Abbiamo fatto i passi giusti, come ha detto bene il presidente Emiliano, quando abbiamo aggiustato una falsa partenza. Ma bisognava soltanto avere un po’ più di pazienza. Dopo 20 anni finalmente riusciamo ad espandere l’Università anche ad altre sedi. Taranto ha voglia di Università, non solo di Medicina. Si guardi ad una prospettiva lunga, che abbia ovviamente delle tappe di approccio, anche su altri rami”.
“L’acquisizione dell’immobile che ha ospitato la Banca d’Italia, per destinarlo al corso di laurea in Medicina, è stata possibile grazie alla lungimiranza della nostra amministrazione – dichiara il sindaco Rinaldo Melucci – che ha concesso l’utilizzo di fondi prima destinati al Comune di Taranto per altri scopi. Siamo ben felici che questo percorso tocchi un’altra tappa fondamentale, con la firma del protocollo che sancisce l’operazione tra Regione Puglia, Asl Taranto e Università di Bari. Con questo corso di laurea consolideremo la prospettiva di una vera Università di Taranto, alla quale stiamo lavorando su altri fronti, consapevoli che la formazione di alto livello è uno degli asset fondamentali per garantire ai giovani di poter riversare il valore aggiunto del quale sono portatori nella loro terra d’origine”.