Ogni monopattino del servizio di sharing, rubato o vandalizzato, costa 400 euro. Per riparare le giostrine che ogni giorno i vandali distruggono il Comune ha stanziato quasi 500mila euro l’anno che diventano 715mila includendo anche eventuali nuovi acquisti. E poi ci sono i faretti appena realizzati sul waterfront di San Girolamo, presi a sassate di inverno. I muri imbrattati di scuole ed edifici pubblici e privati che costano al Comune e ai volontari giornate intere di lavoro e spese non indifferenti. Ed ancora: migliaia di euro spesi da Amiu per rimpiazzare i bidoni dell’immondizia che vengono bruciati o distrutti.
I vandali non lasciano tregua alla città di Bari e ogni giorno si contano i danni. Ieri la denuncia del sindaco Antonio Decaro su quanto accaduto a ben sette nuovi monopattini, a poche ore dalla loro attivazione. Sette monopattini corrispondono a 2800 euro. Per lo stesso motivo il servizio del bike sharing è stato interrotto: reso inutilizzabile proprio a causa degli atti di vandalismo.
Ed ancora la denuncia dell’associazione Retake Bari sul murale sulla scuola Mazzini realizzato dall’artista Giuseppe D’Asta e vandalizzato.
“Il fenomeno del vandalismo, in parte sdoganato da tag selvagge che di artistico hanno poco, si alimenta di insulti, sfregi , falli, scritte omofobe, sfide politiche che nel 90% si concludono in cancellature e botta-risposta in cui non vince nessuno e perde solo la città – scrive Retake – dediche, scritte di tifosi e chi più ne ha più ne metta. L’associazione antigraffiti di Milano stima che su 55 mila edifici 30 mila siano imbrattati per un ammontare di circa 100 milioni di danni nella sola Milano e addirittura circa 305 milioni di euro in Lombardia. Un fenomeno che a livello nazionale farebbe numeri da finanziaria”.
“Noi – spiegano da Retake – vorremmo più attenzione e rispetto. Guardate in che condizioni è il quartiere Umbertino, osservate cosa resta della facciata storica del Kursaal ad esempio. Siamo un popolo distratto che non da peso ad un fenomeno che sta cancellando e deturpando case, scuole, edifici storici. Una bomboletta da 3 euro è accessibile a tutti, fa danni incredibili e in pochi denunciano, cancellano, reagiscono. In altre città si sta facendo qualcosa, ci sono progetti nelle scuole e con i licei artistici, ci sono accordi con i condomini per la tutela dei palazzi più bersagliati, ci sono corsi di specializzazione per le forze di polizia per poter capire come arginare il fenomeno. A Bari cosa si sta facendo? Forse poco , di sicuro non abbastanza. Chiederemo un incontro – concludono da Retake – con il sindaco per capire una strategia d’azione”.
Sono tantissime le iniziative che i volontari della città stanno portando avanti, proprio per dare risposte agli incivili: l’ultima nella piazzetta Cirillo, con la collaborazione anche dei prof e degli studenti dell’istituto.
(foto segnalazioni Facebook)