Giuà oggi potrebbe essere il giorno della verità per Banca Popolare di Bari. E’ prevista questa mattina alle 11, infatti, l’assemblea dei soci che dovrà decidere anche sulla trasformazione in Spa, passaggio fondamentale per il salvataggio. Secondo alcune indiscrezioni il quorum sarebbe stato raggiunto, quindi oggi si potrebbe chiudere la partita.
Banca d’Italia, la settimana scorsa, ha lanciato un messaggio chiaro: “Non c’è alternativa rispetto al passaggio in società per azioni”, ha avvertito il direttore della sede barese, Pietro Sambati. Ma le associazioni dei consumatori sono divise, c’è chi spinge per far votare “sì” e chi, invece, ha svolto assemblee e volantinaggio per invitare i soci ad opporsi. In gioco è il salvataggio non solo di un istituto bancario, tra i primi dieci più importanti d’Italia, ma anche il futuro di un intero sistema economico e produttivo, quello di gran parte del Sud Italia. Senza trasformazione in Spa non ci sarà ricapitalizzazione da parte di Mcc e Fidt e, quindi, si andrà verso la liquidazione, con scenari che potrebbero essere anche catastrofici.
Per garantire la partecipazione dei soci – necessaria al raggiungimento del numero legale – è stato previsto dai commissari di Bpb un sistema di incentivi con azioni gratuite fino a 20 milioni di euro. La proposta è una delle misure compensative a favore dei soci danneggiati dalla crisi dalla banca. Ed è condizionata a un numero minimo di adesioni: il 50% dei destinatari e il 60% del controvalore delle azioni. In pratica, per i soci che parteciperanno all’assemblea il 29 giugno, è previsto il riconoscimento ad azione pari a 2,38 euro (rispetto a quotazioni raggiunte anche di 9,50 euro), a fronte della rinuncia a ogni contenzioso, con un warrant gratuito per la sottoscrizione di azioni di futura emissione. La proposta non è per tutti: sono esclusi i soci che, a partire dal primo gennaio 2010, hanno rivestito o rivestano cariche sociali, direttori generali, vicedirettori generali o dirigenti apicali, loro stretti familiari, destinatari di provvedimenti sanzionatori della Banca d’Italia o della Consob, quelli coinvolti in procedimenti penali ed infine i clienti con posizioni in sofferenza.
Pop Bari vanta 600mila clienti in tutta Italia ma prevalentemente concentrati al Sud, quasi 70mila soci e ben 100mila aziende, a quest’ultime fa riferimento il 60% degli impieghi, circa 6 miliardi di euro. La banca commissariata possiede quote significative di mercato, sia nella raccolta che negli impieghi, in Puglia, Basilicata, Abruzzo e Calabria, oltre il 10% del totale. In Basilicata Bpb ha il 26% del mercato, in Puglia il 9,7%, in Calabria il 10%. Il Mezzogiorno resta attaccato alla promessa di Mcc di creare un importante polo bancario per il Sud. Pop Bari ha formalizzato la proposta transattiva, che vale complessivamente 65 milioni di euro, ora l’ultima parola spetta ai soci: da loro dipende il futuro non solo della banca.