«Ivan Scalfarotto è stato coordinatore della mia segreteria. Andava in giro a dire su di me cose talmente belle da crearmi imbarazzo. Ora vedo che Renzi prima lo mette in corsa, e poi lo delegittima, dicendo a Zingaretti che se il Pd rinunciasse al mio nome, sarebbe disposto a trovare un candidato comune. Ma è Renzi, quindi nessuna meraviglia».
Così il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in un’intervista al «Corriere della sera» sulle elezioni regionali di settembre in cui è candidato con il centrosinistra per il secondo mandato di governatore ma nel suo campo politico è candidato Scalfarotto per Italia viva. Nell’intervista si definisce «populista istituzionale». Su Renzi Emiliano svela un aneddoto. «All’inizio credetti come tanti – dice – che fosse un innovatore. Poi, era il 2015, un giorno mi azzardai a dirgli: stai stabilizzando 100mila docenti, eppure ce l’hai tutti contro. Prova a chiederti perché. Mi mandò un sms: la campagna elettorale fattela da solo». Il centrodestra candida Raffaele Fitto, già presidente della Regione Puglia dal 2000 al 2005 ma il governatore uscente non lo teme. «Avrei temuto – dice – un avversario nuovo, fresco, cordiale, pieno di umanità. Invece si presentano con Fitto, cupo formidabile carrierista» che «per anni si è spacciato per un uomo di centrodestra, un liberale, invece dentro è un sovranista radicale e, in fondo, un uomo di pura destra».