Il governatore della Puglia Michele Emiliano commenta in un’intervista a La Repubblica lo scenario elettorale, con la candidatura alla regione di Ivan Scalfarotto, per Italia Viva, +Europa e Azione, e apre al M5s («la nostra coalizione è aperta a loro, prima o dopo le elezioni ») .
«Siamo in campo. La mia candidatura è stata decisa dalle primarie. Non, come sta facendo il centrodestra, con un caminetto di tre persone» spiega. La Puglia «non può tornare indietro. Non può accadere perché troppe cose sono accadute: quando io e Nichi Vendola vincemmo al comune di Bari e alla Regione, io ero procuratore antimafia e lui in commissione parlamentare – ricorda -. Abbiamo mandato via la criminalità dalla pubblica amministrazione, spiegato e dimostrato come la cultura, intesa come promozione del territorio, sia sinonimo di progresso, sviluppo e libertà. Davvero vogliamo abbandonare questa strada?».
Da governatore Emiliano ricorda di aver «sbloccato le assunzioni della sanità che, 15 anni fa, Fitto aveva bloccato» e «abbiamo anticipato il Governo sul reddito di cittadinanza, introducendo il reddito di dignità. Prima del Covid l’economia pugliese è costantemente cresciuta. Abbiamo approvato una legge sulle lobby. Sanità pubblica, legalità, trasparenza. Il mio è il Governo più di sinistra d’Italia». Su Tap, «pensavo e penso che l’approdo dovesse essere diverso. Ho fatto la mia battaglia politica, l’ho persa». Per Ilva «ho sempre pensato che la strada giusta fosse la decarbonizzazione». Su Xylella, «quando sono arrivato, l’ho trovata alle porte della provincia di Bari. E lì è rimasta. Mentre ristoreremo, come meritano, gli agricoltori salentini». Venendo al dibattito in corso nel Pd «Gori è una persona per bene e un grande sindaco – commenta il governatore -. Ma sbaglia: Zingaretti è il miglior segretario possibile, ha tranquillizzato una comunità, fermato la caduta e dato nuova linfa al partito».