“Il diritto allo studio ci è stato negato”. A dirlo è un gruppo di studenti dell’Università di Bari, che questa mattina ha organizzato un sit in in piazza Umberto a poca distanza dall’Ateneo. Al centro della protesta simbolica c’è la necessità di riappropriarsi degli spazi idonei per poter preparare esami e tesi di laurea dopo il lockdown da Covid-19.
Per l’occasione i ragazzi, a distanza di almeno un metro e con la mascherina, hanno portato computer e libri all’aperto: “Non tutti hanno la fortuna di poter trovare luoghi idonei in cui potersi contentare – commenta nel video il portavoce Stefano Scoppio – molti vivono in case piccole con la famiglia o in situazioni di disagio. Le sono biblioteche chiuse ma non possiamo acquistare tutti i testi, soprattutto per chi dovrà laurearsi a breve”.
“Viviamo condizioni di disagio, l’Ateneo non ci ha dato alcuna possibilità di ricalcolo per le tasse. Si possono utilizzare spazi al chiuso, tutte le aule sono vuote. Basterebbe allestire gli ambienti in modo da rispettare il distanziamento sociale”, conclude Scoppio.