ANCI, Ufficio regionale scolastico, gli Assessorati regionali al Welfare e all’Istruzione su iniziativa del Garante regionale per i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza hanno condiviso la necessità di lavorare assieme per una ripartenza delle scuole che possa coniugare le necessità della scuola e dell’istruzione con quelle della famiglia, del lavoro e delle comunità locali, dell’ambiente nel nuovo scenario post pandemia.
Il 22 giugno, a seguito di un percorso condiviso con la parte sindacale, gli enti datoriali e i responsabili delle strutture, vi sarà l’apertura delle attività per i piccolissimi con tutte le misure precauzionali previste. Sempre per i più piccoli sono in corso una serie di consultazioni per utilizzare al meglio il finanziamento nazionale di 18 milioni. Gli assi di intervento previsti insistono su: gestione, servizi all’infanzia, contributi per edilizia e per il personale. Per i contributi utili all’edilizia sarà importante la risposta dei singoli comuni che dovranno produrre specifica richiesta.
Per i più grandi, la scuola, come definito dal relativo decreto inizierà il 14 settembre 2020. Anche qui si sta lavorando ad adeguare le strutture alle nuove necessità non dimenticando che “la situazione attuale è particolarmente critica: vetustà delle aule e sovraffollamento – si legge in una nota – L’investimento previsto dal Governo nazionale di 330 milioni è sì una cifra importante ma, distribuita per i singoli edifici, sarà nell’ordine dei 40.000 euro ciascuno, bastevole per piccoli interventi di edilizia leggera, eventuali modifiche interne e realizzazione di tecnostrutture esterne”.
L’Ufficio scolastico regionale ha dichiarato di essere impegnato affinché la riapertura prevista sia realizzata con la presenza degli studenti ma questo significherà ulteriori interventi per garantire efficienza e sicurezza. Si lavora all’ipotesi di ridefinizione delle giornate e degli orari, all’aumento dell’organico, all’attenzione agli strumenti di sostegno ed al distanziamento acquisendo ulteriori locali o spazi esterni. Particolari criticità rivestono trasporto rurale e la refezione ma anche qui si stanno studiando soluzioni che garantiscano sicurezza e comunità.