È stato aggiudicato in via provvisoria l’avviso per la co-progettazione e la gestione del nuovo servizio “La Casa della genitorialità” finalizzato al sostegno e all’accompagnamento dei neo genitori nei primi 1000 giorni di vita dei loro bambini.
L’aggiudicataria, l’unica ad aver presentato una proposta progettuale, è l’ATI composta dalla fondazione Giovanni Paolo II onlus (capofila), l’Aps Idee, il Melograno Centro Informazione Maternità e Nascita, l’Aps Mama Happy – Centro Servizi Famiglie Accoglienti e dall’Aps Mamme Contatto.
La Casa della genitorialità è un progetto innovativo rivolto principalmente alle mamme partorienti sole e/o in condizioni di fragilità socio-economica e ai neo papà, da costruire in rete con i reparti materno – infantili degli ospedali “Di Venere” e “San Paolo” e i consultori della città di Bari, attraverso azioni di sostegno, accompagnamento pre e post nascita fino al compimento dei tre anni e percorsi socio-culturali di promozione alla genitorialità consapevole.
Le attività progettuali avranno una durata di otto mesi con decorrenza dalla data di consegna del servizio, che sarà subordinata all’erogazione del finanziamento da parte del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, pari a € 91.000. Il co-progettante dovrà, inoltre, impegnarsi a fornire risorse non strettamente economiche ma prevalentemente logistiche, strumentali, organizzative e professionali ritenute necessarie per l’efficacia dell’intervento.
L’obiettivo è quello di avviare il servizio nelle prossime settimane con la possibilità di un’eventuale proroga subordinata ad autorizzazione della Regione Puglia e del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
“Abbiamo scelto di investire su questa tipologia di servizio – dichiara l’assessora al Welfare Francesca Bottalico – poiché sappiamo che la nascita di un figlio può rappresentare uno dei fattori più rilevanti dell’aumento del carico familiare sia in termini economici sia sociali e psicologici, specialmente per le famiglie in maggiori difficoltà. Per garantire una piena tutela dei neonati che vivono nei contesti più fragili lavoreremo in rete con i Centri servizi per le Famiglie, la Casa delle bambine e dei bambini, i presidi socio-territoriali, i servizi socio-sanitari e in collaborazione con i reparti di ginecologia e pediatria di due ospedali cittadini in modo da migliorare le capacità del nucleo familiare di prendersi cura del neonato e creare, attorno alla nuova famiglia, una rete di sostegno. La logica resta quella di offrire agli utenti dei servizi una serie di interventi integrati che possano sostenerli in tutte le fasi della vita dei piccoli in un momento particolarmente difficile per tanti neo genitori”.