Da gennaio al 31 maggio, le denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 in Puglia sono state 1.195, pari al 2% dei casi totali nazionali (47.022). E’ quanto emerge nel quarto report nazionale sulle infezioni di origine professionale denunciate all’Inail. Dei 1.195 casi denunciati, 9 sono risultati mortali, il 4,3% del dato italiano (208).
La provincia con più contagi in ambito lavorativo è quella di Bari (405), seguono Foggia (302), Brindisi (206), la Bat (115), Lecce (85) e ultima Taranto (82) nonostante la presenza del più grande polo siderurgico italiano, l’ex Ilva. Nel 51,4% dei casi le denunce riguardano donne, nel 48,6% uomini. Per quanto riguarda i settori lavorativi, nel 55,3% le denunce sono arrivate da “sanità e assistenza”, 10,1% agricoltura e pesca, 8,7% amministrazione pubblica, 8,5% attività immobiliari, 17,4% altro.
Tra gli operatori sanitari pugliesi, la categoria professionale con il maggior numero di casi di contagio da Covid-19 è quella degli infermieri, 87,9% del totale. I medici contagiati dal coronavirus rappresentano il 10,7% della categoria sanitaria. Tra le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali, le denunce riguardano esclusivamente operatori sociosanitari. Tra il personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari, la maggior parte sono ausiliari ospedalieri e ausiliari sanitari portantini: 97,6%. Tra gli artigiani ed operai specializzati delle lavorazioni alimentari vi sono i macellatori e i confezionatori di carne e pesce. Analizzando le attività economiche, nel settore “Industria e servizi” si registra il 99,3% delle denunce a Inail, seguono la gestione per conto dello Stato (0,4%), quella dell’Agricoltura (0,2%) e la Navigazione (0,1%). Infine, un terzo dei decessi denunciati in Puglia ad Inail riguardano le professioni sanitarie. (Ansa)