Quale sarà l’impatto del Covid-19 sull’economia delle città metropolitane? Lo studio realizzato da Cerved per Anci prova a calcolarlo. Dalle ipotesi formulate dall’istituto, più colpite saranno le aree in cui si concentrano le grandi industrie, le città più turistiche, quelle in cui la ripresa è determinata da attività in cui è difficile rispettare le norme di distanziamento: la città metropolitana con la più alta quota di fatturato in questi ambiti è Torino (44,7%), seguita da Firenze (37,6%) e Venezia (35,7%).
L’impatto è più contenuto su alcune città del Sud. Sulla base di questo scenario, allora, da dove ripartire e come? “Credo che nel 2021 molti settori quasi compenseranno le perdite del 2020. Le città devono impegnarsi a investire nel digitale, nell’economia verde, nell’agricoltura urbana per diventare più resilienti”. Il commento di Antonio Decaro sul Corriere della Sera.
Fra le 12 maggiori città italiane l’impatto economico più drammatico nel 2020 dovrebbe concentrarsi su Torino (caduta del reddito del 14,4%, a causa del settore auto), Venezia (meno 13,8% per il turismo) e Genova (meno 12,5% per il commercio internazionale). Meno pesante invece la contrazione a Catania (meno 9,4%), Bari (meno 10,6%) o Reggio Calabria (meno 11%). Milano, in questo, è allineata al capoluogo calabrese. Ecco lo studio
I dati fanno riferimento a bar, ristoranti, centri commerciali o musei. L’affluenza a metà aprile era crollata di quasi il 90%. I numeri sulla frequentazione di uffici, fabbriche o cantieri sono molto simili.