Nella notte sono iniziati i lavori per la prima pista ciclabile light di Bari. Intorno alle 23, con decine di automobili parcheggiate nonostante il divieto di sosta, e le inevitabili difficoltà per sgomberare la carreggiata, corso Vittorio Emanuele ha cambiato aspetto. Come mostrano le foto in basso sono stati tracciati i percorsi per bici e monopattini senza l’obbligo di installare cordoli da 50 cm di gomma o calcestruzzo ma semplicemente con la segnaletica verticale e orizzontale.
Il progetto non prevede alcun taglio dei posti auto anche sul lungomare Nazario Sauro e sotto il faro di San Cataldo. Inevitabile il restringimento della carreggiata. Sul tema l’associazione “#salvaiciclisti TerreDelSud” ha promosso una iniziativa invitando tutti i ciclisti urbani a monitorare i cantieri lungo i 57 km di ciclabili light. “L’emergenza Covid – commentano – e il relativo distanziamento sociale ha creato enormi problemi per i posti limitati sui mezzi pubblici con il rischio di intasare il centro urbano di auto private e smog”.
“E’ sicuramente positivo la creazione di piste ciclabili e mobilità sostenibile: si crea familiarità degli automobilisti con gli altri mezzi di locomozione, si condivide la carreggiata. Avere riduzione per lo smog è un bene per tutti inclusi i commercianti”.
“Noi però abbiamo lanciato il progetto umarel per controllare i lavori e suggerire migliorie – concludono – perché riteniamo che ci sono stati degli episodi anche recenti come la pista ciclabile sul ponte Adriatico, mai resa fruibile”.
“La intendiamo come una grande occasione per rendere più vivibili le nostre città, un nuovo indirizzo di sviluppo per superare stato di invivibilità delle del modello automobilista. La città è moderna non quando ha super strade ma bensì quando un bambino su un triciclo può andare ovunque in modo sicuro”.