Sul Mes «voteremo come sempre nell’interesse dell’Italia, che è la nostra stella polare. In questo caso il nostro interesse, evidentissimo, addirittura ovvio, è quello di portare a casa 37 miliardi per costruire ospedali, rinnovare quelli esistenti, assumere nuovi medici e infermieri, pagare meglio quelli che ci sono, investire nella ricerca, ristrutturare case di riposo e carceri per adeguarle alle esigenze sanitarie, far lavorare per questo molte imprese. Tutto questo con un prestito praticamente a costo zero. Dire di no mi sembra inconcepibile. Mi auguro che il Pd sappia superare il veto dei 5Stelle e il loro antieuropeismo e voti come noi».
Lo dice l’ex premier Silvio Berlusconi in un’intervista al Messaggero in cui fa presente che «sinceramente se io fossi al posto del presidente Conte non mi preoccuperei di durare, mi preoccuperei di lavorare per far uscire il Paese dalla crisi drammatica in cui sta precipitando». Con il Pd «non c’è nessun dialogo. C’è una risposta positiva agli appelli del capo dello Stato e del governatore di Bankitalia, ad unire le forze migliori del paese. Occorre un supplemento di responsabilità. La tattica politica non c’entra nulla, il nostro ruolo è all’opposizione di questo governo e tale rimarrà». Quanto alla legge elettorale «verificheremo prima di tutto con i nostri alleati le massime convergenze possibili su un sistema elettorale che deve avere il più ampio consenso».
Sui candidati alle regionali, Caldoro in Campania e Fitto in Puglia, «non c’è nessuna sfida. C’è un accordo e noi siamo abituati a rispettare gli accordi». Mentre «per Roma e il Lazio, come per qualunque altra città e regione italiana, sceglieremo il candidato o la candidata con le maggiori possibilità non solo di vincere, ma di ben governare per i prossimi cinque anni». Al referendum sul taglio dei parlamentari «abbiamo votato sì in Parlamento, perché dovremmo cambiare idea? Questo pur continuando a pensare che si tratti di una riforma che da sola significa poco o nulla». Sogna il Quirinale, gli viene domandato: «Al Quirinale siede il presidente Mattarella, e lo fa con grande autorevolezza, equilibrio e responsabilità istituzionale. Direi che sono più che soddisfatto così».
Sulle regionali «ci sono degli accordi che erano stati presi e non abbiamo individuato candidati migliori di Caldoro in Campania e Fitto in Puglia. Sono le parole di Berlusconi e questa è la nostra linea, tutti i sondaggi ci dicono che l’unico in grado di poter contendere la vittoria a De Luca in Campania è Stefano Caldoro, tutto qua». Lo dice Antonio Tajani di Fi a Rtl 102.5.