Massima precauzione possibile per contenere ogni rischio di contagio, anche il più piccolo, e valutare la circolazione del virus nella popolazione sanitaria. E’ l’obiettivo dell’indagine sierologica a tappeto che la ASL Bari – in coerenza con le indicazioni regionali – avvierà nei prossimi giorni per verificare, attraverso l’individuazione della presenza degli anticorpi IgG e IgM, se e in quale misura l’infezione da coronavirus si sia diffusa tra il personale sanitario di otto presidi ospedalieri: Di Venere-Triggiano, San Paolo, Altamura, Molfetta, Corato, Monopoli, Putignano e Terlizzi.
Questo lavoro di raccolta dei campioni sierologici, con la distribuzione dei primi 5mila test rapidi e le analisi effettuate in tempo reale da otto postazioni POCT, sarà curato dai medici competenti dei singoli presidi ospedalieri, coordinati dal dr. Franco Polemio, responsabile del Servizio di Sorveglianza Sanitaria e Radioprotezione Medica – Medicina Del Lavoro. In base all’appropriata valutazione di particolari profili di rischio, è prevista anche la somministrazione di 500 tamponi diagnostici.
Esattamente quanto accaduto all’ospedale “Di Venere”, dove durante la somministrazione di tamponi diagnostici al personale sanitario si è riusciti ad intercettare un singolo caso di “debole positività” al virus Sars-Cov 2, peraltro rivelatosi negativo sia al secondo tampone di controllo (e con diverse metodiche strumentali) sia al test sierologico (per l’assenza di anticorpi IgG e IgM), su un soggetto asintomatico. Nel frattempo erano state adottate le misure precauzionali più elevate all’interno del reparto di Medicina. La ASL Bari e la direzione medica dell’Ospedale, coerentemente con le indicazioni del Dipartimento di Prevenzione e del medico competente, avevano avviato la procedura per individuare i contatti stretti, sottoponendo a tampone anche i degenti: per tutti l’esito dell’esame è risultato negativo. Di qui la decisione di riattivare i nuovi ricoveri, sospesi precauzionalmente, già nelle prossime ore.