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Bari, dai ristoratori 3mila pasti donati a medici e infermieri: si conclude il progetto “Una pizza per gli eroi”

Pubblicato da: redazione | Lun, 8 Giugno 2020 - 12:51

Tremila pasti, tra pizze, gelati e fritture di ogni genere, distribuiti a medici e infermieri dei reparti Covid del Policlinico di Bari dagli inizi di aprile a metà maggio. Un vortice di solidarietà che ha coinvolto venti tra pizzerie, ristoranti e gelateria della città durante il lockdown. Un sostegno, un gesto di valore verso chi in quei giorni ha vissuto in prima linea l’emergenza sanitaria.

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Il progetto “Una pizza per gli eroi” che ha messo insieme le dodici associazioni de “Le Strade di San Nicola”, in collaborazione con l’agenzia di comunicazione Promostudio360, si è concluso questa mattina nel piazzale antistante il padiglione-COVID di Asclepios del Policlinico di Bari, con una cerimonia di ringraziamento. Personale sanitario e ristoratori si sono premiati a vicenda: gli uni per aver prestato servizio alla città, gli altri per aver regalato un momento di serenità a medici e infermieri. Ogni sera, intorno alle 21, al cambio turno, in almeno nove reparti – distribuiti sui cinque piani di tutto il padiglione Asclepios – ad attendere in zona sicura il personale medico, c’erano i collaboratori provenienti dalle pizzerie, gelaterie e ristoranti che hanno aderito all’iniziativa.

“In questi mesi di emergenza Covid non ci siamo mai sentiti soli – ha dichiarato il direttore generale del Policlinico di Bari Giovanni Migliore. “Abbiamo avvertito il calore di tutta la comunità e dei tanti, sia imprenditori sia privati cittadini, che hanno voluto supportare il lavoro di medici, infermieri e operatori sanitari attraverso piccole e grandi donazioni. Il quotidiano impegno e la straordinaria solidarietà che ci hanno dimostrato i ristoratori della città con le pizze portate a domicilio ogni sera nei reparti Covid dell’ospedale ci hanno commosso. Non solo per la generosità. Ma anche e soprattutto perché ci hanno fatto capire che ad affrontare la lotta al Covid19 non c’erano solo gli operatori sanitari negli ospedali, ma eravamo tutti. Insieme”.

“Abbiamo realizzato tanti progetti, ma questa volta è stato diverso, ha dichiarato Lorenzo Moretti, presidente della Federazione Le strade di San Nicola”. “Diverso per mille ragioni. Diverso per il momento storico, per l’emotività che ci ha abbracciato lungo questo percorso, diverso per i destinatari del progetto, per i protagonisti e diverso per l’obiettivo. Abbiamo voluto regalare un momento di sostegno, seppur simbolico, ai professionisti che in quei giorni hanno dedicato la loro vita, con turni ‘provanti’, per sconfiggere il virus, ognuno secondo le proprie competenze. Abbiamo deciso di chiamarli ‘eroi’, non in quanto medici, ma proprio perché molti di loro hanno deciso di allontanarsi per mesi dalla propria famiglia e prendere in affitto un appartamento a loro spese per continuare a svolgere il proprio lavoro senza essere ‘untori’ di nessuno. Ringrazio – conclude Moretti – chi ha reso possibile tutto questo, ristoranti, pizzerie e gelaterie, che hanno preso un pezzo del loro mondo e lo hanno messo a disposizione di chi, forse più di tutti dopo i malati, ne aveva bisogno”.

“Sono rimasta colpita dalla straordinaria attenzione dimostrata dai protagonisti di questo progetto. Nei giorni in cui ‘il dolore’ del singolo si trasforma nel dolore della comunità e l’unione di tante mani rende possibile che la lotta non sia vana, sono stati proprio loro a dare un sostegno, seppur simbolico, a tutto il personale medico e paramedico dei reparti COVID del Policlinico, ha proseguito Susana Fernandez Vega, ideatrice e coordinatrice del progetto.

Ogni giorno, ogni sera, sono stata testimone del loro sacrificio e del loro lavoro instancabile, non solo in termine di impegno personale, ma anche e soprattutto economico. Perciò, ora che sembrerebbe tornare tutto alla ‘normalità’, ci è sembrato doveroso ringraziare ognuno di loro a nome mio e a nome delle oltre cento persone sostenute e coccolate quotidianamente con le loro meravigliose pietanze, mentre salvavano le vite degli altri”.

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