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Fase 3 in Puglia, società sportive in allarme: “Ridotti sul lastrico, ripartenza difficile”

Pubblicato da: Francesca Emilio | Dom, 7 Giugno 2020 - 08:00

Ripartenza incerta, dopo il lockdown, per le associazioni sportive baresi. L’allarme giunge dalle stesse realtà cittadine che in questo periodo sono chiamate a riprendere le attività lasciate in sospeso all’inizio di marzo a causa dell’emergenza sanitaria. “Un fulmine a ciel sereno” – hanno raccontato alcuni dei responsabili delle strutture sportive, per i quali il problema non sarebbe solo di natura economica, ma soprattutto educativa, poiché sono molti i giovani che, dopo i mesi di stop agli allenamenti, fanno ora fatica a riprendere le buone abitudini.

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“Con questi presupposti, a cui si somma la paura del virus, nei prossimi mesi saranno sempre di meno i genitori che si affacceranno nelle nostre strutture per far intraprendere percorsi sportivi ai propri figli, soprattutto quelli di squadra” – ha commentato il responsabile di un’associazione sportiva della città di Bari.  La stessa preoccupazione è condivisa da Simona, allenatrice del settore giovanile di una squadra di pallavolo: “Appena è stato possibile ho provato a spronare le mie atlete invitandole a correre con me sul mare: sono venute solo una volta, poi non si sono più presentate. Quello che mi preoccupa di più è che i giovani si lascino cullare da questo momento per rinchiudersi in casa in compagnia dei soli dispositivi elettronici”.

Non si tratta di una preoccupazione infondata:  dati alla mano, infatti, i rilievi dell’Associazione nazionale per le dipendenze tecnologiche Di.Te e di Skuola.net, è emerso che un giovane su tre naviga su internet per 11-14 ore al giorno. Una tendenza che la quarantena non ha certamente contribuito a far diminuire. Per alcune realtà sportive cittadine, un’aggravante è rappresentata dalla disponibilità di spazi limitati: “Ripartire a settembre significa ripensare completamente il modus operandi dell’associazione, cosa difficile perché a mancare sono gli spazi – racconta la vice presidente dell’ASD Europa, Rosa Matera – Se prima potevamo ovviare ospitando più gruppi nello stesso spazio, con numeri che arrivavano a sfiorare anche più di 80 presenze tra staff, atleti e genitori, da ora in poi sarà impossibile. Dovremo rinunciare a molte iscrizioni, fattore che non solo graverà sul sostentamento delle attività, ma anche sulla possibilità di offrire ai bambini una varietà di attività sul territorio”.

Pensiero comune a quello di Alessandro Fiorentino, allenatore della Mar.Lu Basket: “Il lavoro scarseggia, la preoccupazione è molta. Negli scorsi giorni però abbiamo incontrato i genitori per capire insieme a loro come fare per ricominciare. Gli spazi aperti, almeno per il momento, sono sicuramente una soluzione. Stiamo cercando di chiedere l’utilizzo del campo aperto nella speranza di poter ricominciare il prima possibile rispettando le linee guida. Certo è che, seguendo il protocollo della nostra federazione, il nostro sport è molto limitato: si può iniziare a fare attività fisica, ma sono vietati i passaggi, si può solo palleggiare e tirare. È una ripartenza piena di ostacoli e difficoltà”, ha concluso l’allenatore.

Le stesse preoccupazioni emergono dalle parole di Angela Loconsole, presidente del Palo Sporting Club: “La ripartenza è dura, ma non vogliamo arrenderci. Siamo ottimisti e positivi, nonostante stiamo avendo problemi sulla concessione di parchi e spazi pubblici. Inventeremo qualcosa”, ha commentato Angela. Insomma, i timori per le associazioni sportive non mancano e, ad aggravare la situazione, oltre alle incertezze per il futuro, anche una generalizzata paura della dispersione da parte dei più giovani e una carenza di mezzi e strutture utili per poter ripartire in sicurezza.

“Quello appena passato è stato un periodo irreale, una situazione che ci ha condotti sul lastrico. La ripartenza non può che essere difficile perché i protocolli dati dalla federazione sono ingestibili, senza contare che molte società utilizzano strutture scolastiche e non è detto che queste ultime daranno i permessi per riprendere. L’incertezza nei confronti del futuro fa paura, se dovesse esserci una ricaduta, molte società sarebbero destinate a morire. Speriamo di poterci dare nuovamente la mano sotto rete” – ha concluso Luciana Girgenti, allenatrice dell’Asem Bari Volley.

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