A quasi tre mesi dall’inizio del lockdown e 33.530 morti in Italia (508 in Puglia), oggi riaprono i confini regionali e “cade” anche l’obbligo per chi arriverà in Puglia di restare in isolamento per 14 giorni. Resta solo il dovere di segnalarsi, come stabilisce un’ordinanza firmata ieri in serata dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: chi trasgredisce rischia una sanzione. “Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 – si legge – si dispone che con decorrenza dal 3 giugno 2020, tutte le persone fisiche che si spostino, si trasferiscano o facciano ingresso in Puglia, da altre regioni o dall’estero, con mezzi di trasporto pubblici o privati segnalino lo spostamento, il trasferimento o l’ingresso mediante compilazione del modello di auto-segnalazione disponibile sul sito istituzionale della Regione Puglia; dichiarino il luogo di provenienza ed il comune in cui soggiornano”. Per chi arriva c’è anche l’obbligo di conservare “per un periodo di trenta giorni l’elenco dei luoghi visitati e delle persone incontrate durante il soggiorno”. E’ escluso chi si sposta per esigenze lavorative, per motivi di salute, per ragioni di assoluta urgenza.
Dal 4 maggio a ieri 17.676 persone hanno comunicato il loro arrivo in Puglia e si sono messe in isolamento volontario per 14 giorni, in due casi sono state scoperte anche delle positività al coronavirus. Da oggi, l’obbligo di quarantena non esiste più, si torna a circolare liberamente in tutta Italia “senza condizioni”. La riapertura dei confini regionali non significa però che il virus è sconfitto, come confermano ancora una volta i numeri: a fronte di un incremento di 55 vittime (il dato più basso dal 2 marzo), i contagi ieri sono tornati a salire in Italia. È vero che il bollettino di lunedì scorso scontava i pochi tamponi eseguiti di domenica, ma è altrettanto evidente che l’incremento c’è stato visto che da 178 casi sì è arrivati a 318. Con il nord ovest e la Lombardia che fanno una corsa diversa rispetto al resto d’Italia: sette regioni (Trentino Alto Adige, Umbria, Sardegna, Valle d’Aosta, Calabria, Molise e Basilicata) non hanno nuovi contagiati, altre otto ne hanno meno di dieci.
Oggi dunque inizia la praticamente la “Fase 3”, che sarà ben diversa da quanto l’Italia intera è stata costretta a chiudersi in casa ma che non sarà ancora la normalità. Una fase più complessa in cui saranno fondamentali i comportamenti e il senso di responsabilità individuale. Decisiva in questa nuova fase sarà anche la capacità dei sistemi sanitari regionali di individuare nel più breve tempo possibile nuovi casi e isolare eventuali nuovi focolai. Ogni Regione potrà agire autonomamente, la Puglia potrà contare anche sull’App Immuni come strumento aggiuntivo per il contact tracing facendo parte della quattro regioni in cui inizia la sperimentazione. Ieri l’app ha superato i 500mila download in meno d 24 ore dalla sua pubblicazione nei negozi di Google e Apple.