C’è un misto di eccitazione, gioia e commozione questa mattina al check-in dell’aeroporto di Fiumicino, nel primo giorno di libera circolazione tra Regioni e riapertura delle frontiere nazionali senza l’obbligo di quarantena per i cittadini dei Paesi Schengen. Oggi previsti oltre un centinaio tra decolli e atterraggi, di cui una sessantina sulle tratte nazionali. Tornano a popolarsi il terminal 3 e quello nell’area arrivi. I tabelloni elettronici, oltre agli avvisi sulle norme anti contagio, cominciano a riempirsi di voli. Molti passeggeri non nascondono la soddisfazione. «Finalmente posso riabbracciare i miei familiari, non li vedo da Natale. Si chiude, spero, una lunga parentesi di isolamento forzato – racconta un giovane diretto in Puglia, in provincia di Bari – È una giornata significativa per me, ma anche per il nostro Paese».
E ancora: «Da tre mesi manco dalla mia Sardegna e dai miei cari, a Tortolì – è la testimonianza di una donna in partenza per Cagliari – Ho aspettato da tanto tempo questa giornata, che segna un’ulteriore ripartenza per l’Italia ma che, comunque, non ci deve far dimenticare il buon senso, le regole di comportamento e di distanziamento». Tra i passeggeri ai check-in c’è l’operatore di Adr con lo ‘smart helmet’, il termoscanner portatile a forma di elmetto che, grazie a una realtà virtuale incorporata all’interno e immagini in alta risoluzione, consente di misurare la temperatura fino a una distanza di 7 metri. «Vengo a trovare amici che non vedo da tanto tempo. Speriamo, come Paese, di aver imboccato finalmente una fase nuova, di ripresa, senza dover rivivere i momenti brutti. Sta a tutti noi saperci comportare nella maniera giusta».