Il Tribunale di Bari, giudice della sezione Lavoro Vincenzo Maria Tedesco, ha condannato Cassa Prestanza, la Cassa di previdenza sovvenzioni ed assistenza dei dipendenti comunali di Bari, a pagare ad una ex dipendente, in pensione dal settembre 2018, circa 34mila euro come indennità di buonuscita. La donna, difesa dall’avvocato Luigi Avenia, risultava iscritta alla Cassa dal marzo 1983 fino alla data del pensionamento, per un totale di 35 anni e 6 mesi.
Dopo un decreto ingiuntivo del gennaio 2019, la Cassa ho fatto ricorso in opposizione e su questo il Tribunale si è ora espresso condannando l’ente. Si tratta della terza pronuncia di condanna da parte del giudice del Lavoro di Bari a favore di ex dipendenti del Comune contro Cassa Prestanza. «Dall’esame della documentazione – spiega il giudice – si evince che con l’ordine del giorno del Consiglio comunale dell’11 maggio 2016, l’amministrazione si impegnava a disporre la sospensione delle attribuzioni di risorse pubbliche in favore della Cassa, sino a quando non fosse stata definitivamente accertata la legittima titolarità in capo all’ente di procedervi». Per 15 anni, infatti, il Comune ha erogato 500mila euro annui ma questi versamenti sono stati dichiarati illegittimi dalla Corte dei Conti. A questo proposito la Cassa ha spiegato che «a seguito del venir meno dell’erogazione da parte del Comune di Bari, si era determinata l’impossibilità di procedere alla corresponsione di somme secondo le modalità precedentemente previste». Il Tribunale, però, ha spiegato che «Cassa Prestanza è solo direttamente coinvolta dal divieto di elargizioni posto a carico dell’ente locale e resta tenuta a fronteggiare le pretese dei propri iscritti con i mezzi e le risorse di cui autonomamente dispone».