“Ero una brava persona ero un bravo papà, ora sono in crisi. Ci devono dare una risposta positiva altrimenti staremo notte e giorno qui in strada”. “Non meritiamo tutto questo, sono un semplice operaio e mi state stringendo la catena intorno al collo”. Sono alcuni degli appelli lanciati in corso Cavour, nel centro di Bari, da parte del comitato indipendente degli azionisti della Banca Popolare di Bari che ha organizzato una manifestazione nel rispetto delle norme anti contagio Covid-19.
I risparmiatori – vittime del crack della Popolare di Bari – si definiscono truffati e senza tutele. “A conferma che di truffa si è trattata – scrivono – ci sono le circa 200 e più decisioni arbitrali A.C.F. – Consob a favore degli azionisti BPB nonché le motivazioni che hanno comminato le sanzioni di qualche milione di euro ai vertici della BPB da parte della Consob, confermate successivamente dal Tribunale di Bari in appello.
“La stragrande maggioranza dei 70.000 Azionisti della BpB (dislocati maggiormente nel Sud italia) non sono investitori/speculatori così come la legge li classifica detenendo tali titoli; sono risparmiatori (padri e madri di famiglia) coinvolti con raggiro nell’acquisto di prodotti finanziari azionari a monte inadeguati al proprio profilo di rischio (MiFid); in possesso persino di elevate concentrazioni di azioni BPB vendute recentemente attraverso lo smobilizzo contemporaneo di altre forme di investimento a basso rischio detenute, ingannati da informazioni truffaldine fornite da “compiacenti” dipendenti della banca, i quali, da fiduciari pluriennali, rassicuravano personalmente di essere titoli “liquidi” facilmente smobilizzabili dalla stessa banca (titolo non quotato), in breve tempo, in denaro contante in caso di necessità”.
“Si chiede al Governo Italiano ed alla politica tutta di porre rimedio a tale ennesimo scempio finanziario dando un forte segnale all’opinione pubblica nella tutela del risparmio tradito degli italiani, costituzionalmente protetto.
Le richieste: “Istituzione di un fondo per rimborsare gli azionisti truffati (tipo F.I.R. – Fondo Indennizzo Risparmiatori); Rimborso attraverso decisioni arbitrali individuali tipo A.C.F.-Consob; Individuazione, condivisa con comitati/associazioni a tutela degli azionisti, di soluzioni finanziarie alternative a valori congrui rispetto a quello di acquisto del titolo, anche come indennizzo di prima istanza attraverso l’emissione di obbligazioni non subordinate (anche senza remunerazione col solo capitale garantito) a medio-lungo termine (max 10-15 anni) ed esenti da tasse di successione e/o altre imposizioni fiscali; Riconoscimento del diritto di recesso, attualmente sospeso, ma previsto dalle leggi vigenti, secondo una forma appropriata e ad un valore congruo e condiviso”.
“I commissari straordinari, quali intermediari con il Governo e BKI, devono sedersi presto al tavolo delle trattative e sottoscrivere a mezzo di delegati un accordo scritto condiviso con garanzia di rimborso prima dell’Assemblea dei soci straordinaria di fine giugno 2020 per un’ “equilibrata” risoluzione della vicenda che coinvolge drammaticamente da diversi anni tante famiglie di onesti risparmiatori”, conclude il comitato.
Foto anteprima Domenico Bari