I sindaci metropolitani, con in testa il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, hanno scritto al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, chiedendo un incontro per rappresentare le esigenze delle città, fondamentali nella fase di ripartenza.
“Caro presidente – scrivono Decaro, Raggi, Sala, de Magistris, Appendino, Orlando, Bucci, Merola, Nardella, Pogliese, Brugnaro, Falcomatà e Truzzu – questa lettera non è un elenco di rivendicazioni in nome dei Comuni, non è una sequenza di istanze relative a questo o a quel capitolo del bilancio, non è neppure una richiesta di incontro come tutte le altre.
Noi sindaci delle Città metropolitane oggi ti rivolgiamo una esortazione nell’interesse del Paese. Siamo convinti, più che mai, che senza una manovra di aggiustamento, urgente e indifferibile, salteranno i servizi essenziali di tutte le città italiane. Il rischio potrebbe essere un drammatico lockdown delle attività che, quotidianamente, i Comuni svolgono in ogni angolo del nostro Paese per i loro cittadini. Se di ciò non si prende piena e profonda consapevolezza, a farne le spese saranno le città d’Italia e cioè l’Italia stessa.
Aspettavamo maggiore attenzione alle nostre richieste, perché i Comuni, le istituzioni di prossimità, quelle della frontiera quotidiana del bisogno e della assistenza alla cittadinanza, conoscono esattamente la realtà, vivono giornalmente le dinamiche sociali e avvertono gli umori della gente. Conosci, caro Presidente, il senso di responsabilità che abbiamo manifestato nella fase più difficile e complessa, sia sul piano dei rapporti tra le diverse istituzioni che nei confronti delle nostre comunità.
In quella fase, quella della reazione alla grande paura e al senso di smarrimento dei cittadini e, a volte, anche nostro, noi abbiamo da subito reagito collaborando con abnegazione e lealtà. Abbiamo perfino rinunciato all’esercizio del nostro potere di autorità sanitaria locale perché il Governo potesse dare un indirizzo unitario per superare l’emergenza. Con determinazione ci siamo assunti la responsabilità di prevenire e gestire le tensioni sociali, distribuendo buoni spesa e kit alimentari in tempi rapidi e a tutti coloro che ne avevano urgente bisogno. Con fatica quotidiana continuiamo a far fronte comune con le altre istituzioni per evitare che il fortissimo disagio economico e sociale possa trasformarsi in rabbia. Non intendiamo cambiare ora: siamo sindaci e il senso di responsabilità è connaturato al nostro ruolo.
Oggi, però, in vista di una ripartenza che appare complessa e piena di incognite, noi rivendichiamo il ruolo politico che il mandato diretto dei cittadini ci assegna. Vogliamo essere protagonisti di questa delicata fase del Paese per evitare che già alle battute iniziali possa risultare compromessa. Lo diciamo con orgoglio, che non è presunzione né ambizione. Lo diciamo perché sentiamo non il diritto, ma il dovere di essere accanto al Governo in un momento così difficile”. Qui la lettera completa. Il presidente Conte ha immediatamente risposto alla sollecitazione dei sindaci convocando una riunione per domani, giovedì 28, alle ore 15.