“L’articolo 84 del Decreto Rilancio dal titolo “Nuove indennità per i lavoratori danneggiati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19” nega ad artigiani e commercianti di poter accedere all’indennità una tantum di 1000€ prevista per il mese di maggio all’indirizzo di chi nei mesi di Marzo e Aprile ha subito una perdita del fatturato di oltre il 33%. Il testo del provvedimento infatti esclude dai benefici tutti i lavoratori autonomi iscritti a gestioni speciale AGO. Si esaurisce dunque nei 600€ versati nelle casse di queste categorie a marzo e aprile il sostegno del Governo nei confronti di due dei settori maggiormente colpiti dagli effetti della pandemia da Coronavirus”. La denuncia è di Confedercontribuenti.
“Inaccettabile la beffa riservata al mondo delle piccole e medie imprese, agli artigiani e ai commerciati, a tutte le attività ancora chiuse e il cui futuro resta appesa ad un filo”. Lo dichiara il Presidente nazionale di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro. “Passa un messaggio di sostegno che invece in questo provvedimento viene negato a chi ne ha davvero bisogno – prosegue il leader di Confedercontribuenti -. Non vengano a dirci che a risolvere i problemi di queste categorie escluse dalle indennità una tantum di maggio saranno finanziamenti a fondo perduto: anche questa è una situazione che definirei tragicomica. Verrà dato il 20% alle piccole imprese che hanno fatturato fino a 400mila euro ma calcolando il tutto secondo un principio beffardo che potrebbe danneggiare chi in questi mesi, ad esempio, ha fatturato lavori compiuti in realtà tempo fa. Tornando al tema indennizzo – chiosa Finocchiaro – va detto che si era lasciato intendere altro rispetto a ciò che adesso sta accadendo. 1000€ erano già un contributo non sufficiente in certi casi, ma comunque significativo: non erogarli produrrà effetti devastanti sulle categorie escluse”.