Martedì 2 giugno scade l’ordinanza di chiusura dei parchi della città di Bari. Ad annunciarlo è il sindaco Antonio Decaro, in risposta alle numerose richieste giunte, sul punto, dai cittadini tramite la sua pagina Facebook. Cancelli aperti dopo circa due mesi, dunque, per le aree verdi della città, fatta eccezione per i due parchi recintati più grandi, Largo 2 Giugno e la Pineta di San Francesco, dove sono in corso i lavori di rifacimento dei sistemi di illuminazione e videosorveglianza (foto anteprima).
Una vera e propria boccata d’ossigeno per la cittadinanza, che, con il DPCM del 26 aprile 2020, aveva auspicato la riapertura delle aree verdi già a partire dallo scorso 4 maggio, ma che aveva visto allora il prolungamento delle restrizioni disposte dal Comune per ragioni di cautela sanitaria, sulla base delle indicazioni del Coc di Protezione Civile. Con l’allentamento delle restrizioni e la riapertura dei cancelli dei parchi, tante le famiglie, i giovani, i bambini che torneranno a trascorrere il tempo libero all’aria aperta, per cui si rende necessaria un’intensa attività di controllo a garanzia del rispetto delle norme anti-assembramento: per questa ragione anche il Comune di Bari sarà attivo nel reclutamento dell’esercito dei cosiddetti assistenti civici, volontari che avranno il compito di vigilare sui flussi che interesseranno in particolar modo parchi, spiagge, locali e i principali luoghi di aggregazione della città.
Sarà un bando, frutto dell’accordo tra governo e Anci e atteso per questa settimana, che servirà a individuare circa 60.000 volontari in tutta Italia: i nuovi assistenti civici saranno selezionati all’interno di una platea di persone inoccupate, prive di vincoli lavorativi, percettori del reddito di cittadinanza e di ammortizzatori sociali. “Sono stati i volontari, con noi amministratori – è il commento del sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro – a prendersi cura di chi aveva più bisogno nella fase del lockdown. È ai volontari che vogliamo affidare le nostre comunità in questa nuova e complessa fase: quella in cui proviamo a convivere con il virus e impariamo a difenderci, anche tornando a una vita meno compressa dai divieti. Da questa emergenza possiamo uscire solo stando uniti e collaborando ognuno per la sua parte, con senso di responsabilità”.
Un intervento del governo che fa già parlare la cittadinanza che, in attesa della pubblicazione del bando, risponde con soddisfazione e ironia alla proposta, ma che, in alcuni casi, non manca di far presente preoccupazioni: “Occorre precisare alla popolazione i compiti che queste persone potranno avere, perché si potrebbero scatenare delle rivolte – è il commento di un barese sulla pagina Facebook del primo cittadino – È necessario, inoltre, che chi fa domanda non abbia avuto problemi con la giustizia”, conclude l’utente.