Dopo oltre due mesi di lockdown anche a Bari da questa mattina, 25 maggio, ha riaperto la maggior parte delle palestre cittadine. Si rialzano le saracinesche ma non mancano le difficoltà per adeguare gli impianti alle linee guida della Regione Puglia: regolamentare i flussi, gli spazi di attesa, l’accesso alle diverse aree, il posizionamento di attrezzi e macchine, anche delimitando le zone, al fine di garantire la distanza di sicurezza di almeno 1 metro per le persone mentre non svolgono attività fisica, almeno 2 metri durante l’attività fisica. Mascherina obbligatoria all’ingresso ma durante l’allenamento la si può togliere.
Il Centro sportivo universitario (Cus Bari) riparte dal pomeriggio odierno, consentendo ingressi contingentati solo agli sportivi che praticano attività individuali all’aperto. Le palestre e gli ambienti chiusi si riattiveranno da metà giugno: “Stiamo effettuando il test di una settimana – spiega il presidente Cus, Antonio Prezioso – al momento stiamo valutando con calma come regolare il flusso con accessi divisi per ingresso e uscita. Stiamo valutando quando far ripartire tutti i corsi, anche per gli sport di squadra come basket, pallavolo e calcio a 5. Nei prossimo giorni, in base alle indicazioni, renderemo accessibili anche gli spogliatoi”.
“Ci siete mancati”. E’ uno dei commenti dei primi appassionati di fitness della palestra Wellness’n Gym di corso Italia. “Le misure di sicurezza – spiega un responsabile – sono abbastanza semplici da mettere in pratica ma a causa della preoccupazione del contagio circa il 70% degli sportivi ha deciso di rinunciare”. Tra l’adeguamento di adeguati ricambi e qualità dell’aria indoor, si è deciso di allestire anche una piccola zona all’aperto (foto in basso).
“Ci restano solo le bollette da pagare accumulate durante la chiusura forzata – aggiunge – le dotazioni di sicurezza sono state implementate a nostre spese. Purtroppo siamo esclusi anche dal bando Open del Comune e su tre collaboratori solo uno ha ricevuto un aiuto economico dalla Stato”. Fondamentali per la ripartenza sono state le donazioni volontarie dei clienti abituali: “I clienti hanno fatto spontaneamente bonifici e somme consegnate a mano, solo grazie a loro possiamo coprire le spese e il calo naturale degli abbonamenti dal periodo estivo sino a settembre o peggio fino a dicembre”.