Dal 25 maggio ripartono le attività ordinarie ambulatoriali della medicina generale, della pediatria, della continuità assistenziale e dello scap. Per quanto riguarda la pediatria, fino a nuove disposizioni, l’attività ambulatoriale continuerà ad essere svolta prevalentemente per appuntamento, previo contatto e valutazione telefonica. Spetterà al medico valutare la necessità di effettuare la prestazione in ambulatorio. In ogni caso dovranno essere garantite le richieste telefoniche di prestazioni ritenute dal medico non programmabili.
Non sarà possibile accedere in ambulatorio per richieste di prescrizioni di farmaci e/o esami diagnostici. La richiesta della prescrizione deve pervenire per le vie indicate dal medico (via telematica e/o telefonica). Le ricette saranno inviate attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico, email o sistemi di messaggistica. Le prescrizioni non dematerializzabili dovranno essere consegnate per appuntamento con consegna all’esterno dell’ambulatorio.
I pazienti con febbre e/o sintomatologia suggestiva di infezione da COVID 19 non possono accedere in ambulatorio. Gli appuntamenti devono essere programmati con cadenza tale da evitare o ridurre al minimo lo stazionamento del paziente in sala d’attesa. Non sarà possibile l’accesso di accompagnatore all’interno dell’ambulatorio, se non in casi necessari ed autorizzati dal medico ( in presenza di minori, pazienti fragili e non autosufficienti). All’arrivo, l’assistito deve fermarsi all’ingresso in area delimitata per detergere le mani e per indossare un paio di guanti e mascherina chirurgica.
Dal 25 maggio e comunque da quando le Asl saranno in grado di dotare i medici specialisti pediatri dei necessari DPI, si riavvia l’attività ordinaria ambulatoriale del Servizio di Consulenza Ambulatoriale Pediatrica ( SCAP), ripristinando contestualmente, in affiancamento, il servizio infermieristico. Per quanto attiene alle modalità di accesso all’ambulatorio SCAP sono le stesse citate sopra per gli studi pediatrici.
A decorrere dal 25/05/2020, riprendono anche le attività ambulatoriali della continuità assistenziale con le modalità indicate di seguito:
1. Di riattivare l’accesso agli ambulatori di continuità assistenziale, previo appuntamento e/o contatto citofonico, nelle fasce orarie previste dall’Accordo Integrativo Regionale;
2. Di non consentire l’accesso all’interno dell’ambulatorio all’accompagnatore, se non nei casi necessari ed autorizzati dal medico (in presenza di minori, pazienti fragili e non autosufficienti);
3. Di consentire, nei casi in cui non sarà ritenuto necessario l’accesso in ambulatorio, la possibilità per il medico di avvalersi di un consulto a distanza con l’utilizzo di piattaforme di telemedicina o di altro mezzo telematico;
4. Di stabilire che i pazienti con febbre e/o sintomatologia riferibile a COVID dovranno essere avviati ad un percorso dedicato, così come definito nel Comitato Permanente Generale per la Medicina Generale del 08/04/2020;
5. Di stabilire che per accedere all’ambulatorio è indispensabile che l’assistito indossi la mascherina chirurgica.
All’interno dell’ambulatorio l’assistito deve fermarsi all’ingresso di area delimitata per detergersi le mani con soluzione alcolica igienizzante.
Per l’assistenza domiciliare, deve essere garantita per le prestazioni non differibili e per i pazienti che non possono accedere all’ambulatorio. previo triage telefonico che escluda sintomatologia riconducibile a COVID 19. L’assistito deve farsi trovare solo nella stanza sufficientemente areata, salvo particolari esigenze, con abbigliamento facilmente svestibile, e con mascherina chirurgica e guanti già indossati. Per i pazienti con febbre e/o sintomatologia riferibile a COVID deve essere avviato al percorso dedicato.