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“Il settore dei trasporti in Puglia torni ad essere pubblico”, l’appello dell’Usb Puglia

Pubblicato da: Serena Manieri | Ven, 22 Maggio 2020 - 20:00

“È il momento che si ritorni ad una gestione totalmente pubblica di un bene comune ed indispensabile per la collettività quale è il trasporto pubblico locale”. A parlare, per il tramite di una nota ufficiale, è Francesco Laterza, coordinatore regionale dell’Unione Sindacale di Base per il Lavoro Privato, che si fa portavoce delle istanze dei tanti lavoratori della regione impiegati nel settore del trasporto pubblico.

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Al centro della questione ci sarebbe la “presunta incapacità delle aziende private contrattualizzate dalla Regione Puglia di garantire –  secondo USB Puglia –  sicurezza e servizi adeguati, a fronte di un’attività i cui profitti gravano sulle spalle dei dipendenti”.

“Le associazioni datoriali continuano a lamentare le perdite subite sui ricavi da traffico che, a sentir loro, ad oggi si attestano nell’ordine dell’80% circa, facendo a nostro avviso un uso improprio delle percentuali – si legge nella nota, che spiega – I contratti con la Regione Puglia sono di tipo net cost: ciò significa che il profitto per l’azienda esercente deriva in parte dalla vendita dei titoli di viaggio, pari al 35% del valore dei servizi erogati e in parte dal corrispettivo erogato dall’ente affidante, pari al restante 65%. I corrispettivi previsti dai Contratti di Servizio sono finanziati sia dallo Stato tramite il Fondo Nazionale per il Trasporto Pubblico Locale, sia dalla Regione con l’erogazione di altri corrispettivi in base a servizi aggiuntivi espletati dalle Aziende. Ne consegue che il tanto sbandierato 80% di perdite subite rappresenta, in realtà, la percentuale che si deve applicare al 35% del costo del servizio erogato, dal cui calcolo risulterebbe una perdita effettiva del 28% circa”.

Un calcolo per il quale dovrebbero essere considerati, poi, lo sgravio dei costi dovuto alle riduzioni o sospensioni dei servizi di Trasporto Pubblico Locale dell’ultimo periodo e l’istituzione di un fondo da 500 milioni di euro da parte del governo per compensare le perdite del settore.

“È logico supporre che le aziende, allo stato attuale, oltre a non subire quel 28% di perdite, ricaveranno ulteriori proventi con i risparmi ottenuti sia in seguito alla contrazione dei servizi, sia in seguito alla riduzione del costo del lavoro, avendo fatto ricorso agli ammortizzatori sociali” – conclude Laterza, auspicando un vero e proprio cambio di rotta con il ritorno ad una gestione totalmente pubblica del settore relativo al trasporto locale.

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