Sotto il peso del lockdown il mercato immobiliare ha subito «un crollo generalizzato». Stando ai primi dati diffusi dal Notariato, l’andamento del mercato immobiliare e dei mutui in Italia nel mese di marzo 2020, durante la Fase 1 dell’emergenza Covid-19, il calo delle compravendite di fabbricati abitativi (case e pertinenze) si attesta fra un -25% fino ad oltre il 50%.
In particolare, dai dati resi noto oggi dal Consiglio Nazionale del Notariato sulla base delle rilevazioni effettuate attraverso i Dati statistici Notarili (Dsn), emerge un calo intorno ad un -25% a Bologna e Firenze, fino a riduzioni di oltre il 50% a Milano, cui spetta il record negativo, dovuto anche alla chiusura a singhiozzo delle conservatorie dei registri immobiliari, e a Verona. A Roma, Napoli, Bari e Palermo si registrano flessioni tra il 43% e il 47% circa. Il Notariato ha presentato una prima ricognizione effettuata in 10 grandi città italiane in merito a 6 tipologie di atti: mutui, surroghe, compravendite di fabbricati abitativi e strumentali, compravendite di terreni agricoli ed edificabili. Le città prese in esame in questa prima ricognizione dei notai sono state Roma, Milano, Napoli, Bari, Bologna, Torino, Palermo, Cagliari, Verona, Firenze.
Dal campione emerge, in particolare, che per quanto concerne i mutui sempre a Milano si registra il calo maggiore con -54,5%, seguita da Verona -45,5%, Napoli -41,2%, Bari -40,7%, Palermo -39,2%, Roma e Torino -35,1%. Firenze (-11,1%) e Bologna (-13,6%) registrano i cali minori. Decisamente disomogeneo l’andamento delle surroghe che – con numeri bassi in senso assoluto che influenzano quindi le oscillazioni in percentuale – vede inaspettatamente segnare un aumento di oltre il 66% a Firenze e del 27,6% a Bologna, rispetto ad una riduzione del 44,3% a Bari e di oltre il 53% a Cagliari.