Uno studio ha rivelato la presenza ridotta di recettori nei bambini per quanto riguarda il coronavirus. Lo spiega l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco commentando i risultati di uno studio pubblicato su Jama (Journal of American Medical Association) denominato: “Nasal Gene Expression of Angiotensin-Converting Enzyme 2 in Children and Adults”.
“Che bambini ed adolescenti si ammalino più raramente di covid 19 – spiega Lopalco – è evidente, ma ancora non è ben noto quale sia il loro ruolo nella diffusione dell’infezione. La domanda è: i bambini hanno minore probabilità di infettarsi (e conseguentemente trasmettere l’infezione) rispetto agli adulti? Questa comunicazione a JAMA contiene una prima evidenza importante: i bambini esprimono poco il recettore ACE2 – quello che il SARS-CoV-2 usa per infettare le cellule – nell’epitelio nasale. Il fatto di avere pochi recettori per il virus in quella che è la porta di ingresso delle infezioni respiratorie giustifica da solo la minore suscettibilità dei bambini all’infezione. Se fosse così, dunque, i bambini oltre ad ammalarsi di meno si infetterebbero anche di meno e sarebbero meno contagiosi”.