“Non fidarti di chi chiede soldi per aiutarti ad accedere alla sanatoria”. L’appello giunge, tramite Facebook, dall’avvocato di origine albanese Uljana Gazidede ed è stato condiviso dalla pagina ufficiale della Casa delle Donne del Mediterraneo allo scopo di scongiurare il rischio che, in un periodo tanto complesso, gli stranieri e i lavoratori attualmente impiegati a nero possano anche cadere vittime di truffe.
Si fa riferimento, in particolare, alla sanatoria prevista per i migranti dall’art.103 del Decreto Legge dello scorso 19 maggio, che riguarda i lavoratori del settore agricolo, dell’assistenza alla persona e del lavoro domestico. Una procedura che, come spiega nel dettaglio il post dell’avvocato barese, sarà disponibile dall’1 giugno al 15 di luglio e per la quale non è previsto un limite al numero di persone che potranno fare richiesta.
Due le vie percorribili per regolarizzare la propria posizione: una prima relativa all’occupazione, che prevede che la richiesta sia presentata dallo stesso datore di lavoro per il tramite di una nuova contrattualizzazione e il pagamento di un contributo di 500 euro; la seconda prevede, invece, a fronte di un contributo di 130 euro, la regolarizzazione della propria posizione in caso di permesso di soggiorno scaduto a partire dal 31 ottobre del 2019 per uno straniero che non ha un lavoro.
“Se il contratto di lavoro termina, la persona non perde il permesso di soggiorno, ma si aprono due ipotesi – spiega l’avvocato Gazidede – la prima prevede che il lavoratore possa trovare un altro contratto e quindi rinnovare il permesso di soggiorno anche fuori dai tre settori di riferimento della sanatoria; la seconda ipotesi è che la persona non riesca a trovare un’altra occupazione e quindi possa chiedere un permesso per attesa occupazione per la durata di un anno. In questo caso, è autorizzata a cercare lavoro solo in uno dei tre settori di riferimento e, al momento della nuova occupazione, può convertire il permesso temporaneo in permesso per lavoro”.
(Foto: Ansa)