Sono 6700 le nuove persone che si sono rivolte ai Centri di ascolto e ai servizi delle Caritas Parrocchiali in questi primi 2 mesi di emergenza (marzo e aprile). Che si aggiungono alle circa 15 mila persone seguite dalle parrocchie e dai servizi di Caritas diocesana prima della pandemia. È quanto risulta da una prima rilevazione condotta a livello diocesano dall’osservatorio delle risorse e delle povertà di Caritas diocesana.
Le 126 parrocchie non si sono fermate davanti alla pandemia, nella maggioranza dei casi hanno intensificato i propri sforzi attraverso il lavoro di oltre 400 volontari impegnati costantemente in oltre 50 centri e mense attive sull’intero territorio diocesano. L’84% delle parrocchie interpellate ha segnalato tra i nuovi beneficiari la presenza significativa di lavoratori in nero. In questa prima fase le parrocchie hanno risposto maggiormente a richieste di beni e servizi materiali, sussidi economici, pagamento utenze e ricerca di lavoro.
La carità non si è fermata. Le 13 mense del Coordinamento Caritas che insistono principalmente sulla Città di Bari e Bitonto, hanno distribuito in questo periodo quasi 16000 pasti e registrato per il mese di marzo un incremento delle presenze pari al 51% e nel mese di aprile pari a 82%.
Una linea telefonica dedicata è stata messa a disposizione per chi ha sentito l’esigenza di parlare con qualcuno o di fare delle richieste specifiche. Il servizio #IoRestoInAscolto ha accolto oltre 100 telefonate. Il 20% ha richiesto un sostegno psicologico telefonico (attraverso la rete dei psicologi volontari), il 53% ha richiesto aiuti alimentarie/o sanitari perlopiù forniti direttamente dalle parrocchie, l’11% informazioni ed orientamento ai servizi del territorio. Inoltre, si segnala che il 44% delle parrocchie ha attivato un servizio di ascolto e di accompagnamento telefonico.
I centri di accoglienza non hanno mai interrotto le loro attività. Il centro di accoglienza notturno “Don Vito Diana”(gestito dalla Coop. Equal Time) dall’inizio dell’emergenza si è trasformato in un servizio residenziale diurno, oltre che notturno, rimanendo aperto h24 ed organizzando anche attività di socializzazione. Continua il lavoro di cura di O.S.A. Oasi Strade Aperte per padri separati, Ain Karem per le donne in difficoltà e l’accoglienza delle donne vittime di tratta da parte dell’Ass. Micaela onlus.
“La nostra rilevazione ci restituisce un dato allarmante. La crisi sanitaria – dichiara don Vito Piccinonna – direttore Caritas diocesana – è diventata crisi psicologica, economica e sociale. Si è aggravata la situazione di molte famiglie e di tanti che sbarcavano il lunario con lavori saltuari o lavoretti a nero. Ora più che mai, nessuno va lasciato solo. Siamo tutti sulla stessa barca, ma dobbiamo esserlo senza ipocrisia. Siamo tutti chiamati a fare la propria parte nel sostenere i più fragili, nonostante la pandemia. Auspichiamo che l’assistenza ceda il passo a politiche serie e lungimiranti. L’Arcivescovo di Bari – Bitonto, Mons. Cacucci, ha sempre manifestato vicinanza e ha seguito quotidianamente l’impegno della Caritas diocesana, incoraggiandone gli operatori”.
In questi ultimi due mesi sono pervenute diverse donazioni e contributi alla Caritas diocesana circa 130 mila euro, inclusi buoni alimentari giunti da enti e da privati, che per volere dell’Arcivescovo sono stati messi a disposizione dei più bisognosi, soprattutto attraverso le 126 parrocchie. Tale intervento è stato possibile anche grazie all’importante supporto economico giunto da Caritas Italiana.
L’Arcivescovo esprime un grande apprezzamento per la luminosa testimonianza della Caritas, dei presbiteri con le comunità parrocchiali, dei consacrati e delle consacrate, dei laici, degli operatori e dei volontari, segno di una fede che si esprime in carità vissuta.
È possibile sostenere gli interventi di Caritas diocesana attraverso donazioni da effettuare su CCP 000011938701 o tramite bonifico bancario IBAN IT40Z0311104007000000007986 causale Emergenza coronavirus.